Radio drammi

Continuano le vicissitudini giudiziarie di quella che, nel 2003, fu una delle prime radio a trasmettere su Internet. Si sono da poco chiuse, infatti, le indagini sull’emittente “432fm” avviate mesi fa dalla Procura della Repubblica di Udine per ipotesi di reato riguardanti la violazione della normativa che tutela il diritto d’autore.
In particolare, il fondatore, il deejay udinese Gian Marco De Michelis, 34 anni, in base agli accertamenti della Guardia di Finanza, nello svolgimento della sua attività avrebbe duplicato abusivamente opere musicali su 406 cd-rom. E, in qualità di titolare dell’impresa individuale 432 e gestore dell’emittente, avrebbe lavorato senza le necessarie licenze. In sostanza, a giudizio degli inquirenti, avrebbe svolto un’attività a scopo di lucro senza assolvere agli obblighi di legge (la 633 del 1941). Sempre secondo l’ipotesi accusatoria, De Michelis avrebbe anche utilizzato a scopi imprenditoriali programmi per computer senza il sigillo della Siae, la società italiana degli autori ed editori.<br />
La sede di via Tagliamento della radio era stata perquisita dalle Fiamme gialle in gennaio e i militari, durante il controllo, avevano sequestrato alcuni pc, software, cd e oltre 14 mila brani musicali in formato mp3.
Il legale di fiducia di Gian Marco De Michelis, l’avvocato Antonio Malattia del foro di Pordenone, tuttavia, fornisce un’altra chiave di lettura e spiega: «In tutta la questione ci sono alcuni aspetti paradossali che vanno chiariti. Innanzitutto, va detto che il mio assistito ha fondato la radio unicamente per hobby e non certo per guadagnarci sopra. A riprova di ciò, ricordo due importanti aspetti: il primo è che ha concesso gratuitamente ad associazioni benefiche banner pubblicitari e il secondo è che il numero di ascoltatori dell’emittente era davvero limitato, più o meno una ventina di utenti. Insomma, in sintesi, il mio cliente non aveva alcuna intenzione di frodare la Siae e quindi, anche se ci fosse stata da parte sua qualche leggerezza, la vicenda va comunque ridimensionata. Soprattutto perchè saremo in grado di dimostrare che i file musicali si trovavano nei pc solo per poter poi essere trasmessi in rete, ma ci sono pure i supporti originali».
Il sito di “432fm” esiste ancora, ma per il momento non si può ascoltare nulla.