Ravascletto: tragedia sul lavoro, muore Rudi De Infanti 27/05/2010

Rudi de Infanti

di David Zanirato

Una terribile tragedia sul lavoro sconvolge l’intero Alto Friuli. Ha perso la vita Rudi De Infanti, 23 anni di Ravascletto. L'incidente è avvenuto intorno a mezzogiorno nella strada che da Salars di Ravascletto porta a Tualis di Comeglians. Il giovane stava compiendo  alcune opere di disboscamento per conto della ditta di famiglia, la “Segheria Fratelli De Infanti”, quando si è visto cadere addosso un tronco che stava recuperando con una torretta. E’ caduto a terra battendo la nuca sull’asfalto, perdendo così la vita.
A vegliare la salma il padre Giampietro e il fratello Erik, anch’esso giocatore del Ravascletto.
Rudi De Infanti era molto noto nel mondo sportivo, essendo un calciatore del Ravascletto oltre che tesserato con la locale società sportiva anche in ambito sciistico.

 

6 Risposte a “Ravascletto: tragedia sul lavoro, muore Rudi De Infanti 27/05/2010”

  1. CONDOGLIANZE A TUTTA LA FAMIGLIA.

    TERRIBILE PERDERE LA VITA IN QUESTO MODO, E SOPRATUTTO A QUELL'ETA'

  2. Aggiornamento del 28/05/2010

    Tragico incidente sul lavoro ieri nei boschi di Ravascletto: muore a soli 23 anni, ne avrebbe compiuti 24 a Ferragosto, Rudi De Infanti, impiegato nella azienda di famiglia, la segheria dei Fratelli De Infanti. L’incidente è avvenuto pochi minuti prima di mezzogiorno.

    Il tragico infortunio è avvenuto sulla strada che porta dalla frazione di Salars a quella di Tualis di Comeglians.
    Il giovane si trovava in quel sito assieme ad altri operai che operavano in una zona distante e che non si sono accorti della tragedia. Ai bordi della strada era stata innalzata una torretta in metallo che serviva da appoggio ai fili della teleferica mediante la quale si portano i tronchi sino alla strada. Probabilmente mentre stava issando un tronco lungo 4 metri, con un diametro di circa 70 centimetri, Rudi è stato colpito dal tronco che si è staccato dalla teleferica per la probabile rottura del cavo di acciaio che lo sosteneva: qusto lo ha fatto cadere sull’asfalto e lo ha ucciso. Ad accorgersi della disgrazia, alcuni operai di un cantiere aperto nelle vicinanze. Mentre stavano facendo ritorno in paese per la pausa meridiana hanno notato un rivolo di sangue che attraversava la strada. Fermato l’automezzo e scesi dallo stesso, hanno notato il corpo di Rudi riverso supino, fra il bordo strada erboso e l’asfalto della stretta via, ormai esanime. Inutili i tentativi di soccorrerlo, il giovane era già morto. Ad ucciderlo probabilmente il colpo alla nuca ricevuto nella caduta.
    Ad avvisare i parenti dello scomparso sono stati gli stessi colleghi di lavoro: ben presto la zona, non distante dalla frazione di Salars, si è riempita di gente del paese, di amici e parenti della vittima. Sul posto sono giunti pure i sanitari del 118: i medici però non hanno potuto far altro che constatare la morte del giovane, avvenuta all’istante. Per le indagini del caso sono sopraggiunti anche i carabinieri della stazione di Comeglians, competente per territorio, e la polizia municipale. Un’indagine è stata avviata anche dall’ufficio di medicina del lavoro dell’Ass 3 Alto Friuli.
    Nel pomeriggio, dopo un’ispezione al cantiere da parte dell’azienda sanitaria, il corpo dello sfortunato giovane è stato ricomposto nella sala mortuaria del cimitero di Ravascletto. Oggi con molta probabilità sarà rilasciato il nulla osta per la celebrazione dei funerali. Rudi, come hanno spiegato amici e colleghi, era un tipo molto preciso e puntiglioso sul lavoro. Terminato il periodo scolastico si era subito appassionato all’azienda di famiglia, intestata al padre Gianpiero, conosciuto come Gianni, e agli zii Giulio e Sandro, quest’ultimo vicesindaco del comune della Val Calda.
    Gino Grillo

  3. Aggiornamento 28/05/2010

     

    Si terranno sabato pomeriggio alle 15.30 nella Chiesetta del Santo Spirito di Ravascletto, i funerali di Rudi De Infanti, il 23enne operaio forestale deceduto giovedì dopo essere stato colpito da un tronco di abete di circa 10 quintali sganciatosi sciaguratamente dal verricello di una torretta teleferica ed aver battuto la nuca sull’asfalto lungo la strada comunale che da Salars di Ravascletto porta a Tualis di Comeglians.

     

    Questa sera nel paese scosso dall’accaduto sarà recitato un suffragio in suo ricordo, la scomparsa del giovane, figlio di Nicolina e Giampiero detto Gianni, uno dei titolari della segheria "Fratelli De Infanti" del comune della Val Calda, ha  destato grande cordoglio e commozione in tutta la Carnia.

     

    Il ragazzo infatti, assieme al fratello maggiore Erik, giocava a calcio nella squadra del paese che milita nella Seconda Categoria del Campionato Carnico. Sul sito internet del campionato si sono moltiplicati i messaggi di ricordo e saluto al ragazzo, “appassionato della vita”, “solare, divertente e di compagnia”. A seguito della sua tragica scomparsa la Delegazione Figc di Tolmezzo ha comunicato che la partita Ravascletto-Il Castello, prevista domenica alle 17, è stata rinviata a data da destinarsi. Inoltre prima del fischio d’inizio delle partite della quarta giornata (previste per sabato 29 e domenica 30) verrà osservato un minuto di raccoglimento in memoria dello sfortunato giocatore del Ravascletto.   

    La Cisl dell'Alto Friuli si unisce al cordoglio della famiglia De Infanti, a seguito dell'incidente sul lavoro a Ravascletto. "Fatti come quello di ieri – commenta il segretario generale Franco Colautti – non dovrebbero accadere. Purtroppo registriamo ancora molti, troppi infortuni nel mondo del lavoro, anche fatali". "Come Sindacato – aggiunge – la nostra promessa alle famiglie delle vittime ed ai lavoratori che rappresentiamo è quella di non abbassare la guardia e di continuare a batterci per un lavoro più sicuro".

    di David Zanirato

  4. Sincere condoglianze alla Famiglia De Infanti. Sono vicino a papà Gianpiero che ho conosciuto qualche anno fa e che ho sempre apprezzato per l'attaccamento alla famiglia ed al suo lavoro. Paolo Muratori

  5. Tremila persone sotto una pioggia continua hanno voluto raccogliersi ieri attorno ai familiari di Rudi De Infanti, il 23enne che ha perso la vita giovedì mentre lavorava nei boschi tra Salars e Tualis. Una folla di amici e conoscenti che ha così voluto testimoniare i sentimenti del suo dolore e della sua amicizia nei confronti del giovane e dei suoi congiunti.

    Un applauso spontaneo è scaturito quando proprio gli amici di Rudi hanno ricordato la sua schietta personalità, estroversa, incontenibile riportando alcune battute che lo stesso Rudi amava ripetere facendo sorridere quanti lo conoscevano. Un invito ai familiari a non abbandonarsi al dolore, e quindi a non abbandonare la collettività locale, è stato rivolto dal sindaco di Ravascletto, come pure dall’ex sindaco ora presidente della società sportiva in cui Rudi militava con il fratello Erik. A ringraziare delle attestazioni di solidarietà ricevute, anche dall’estero, lo zio di Rudi, Sandro, vicesindaco e contitolare con Giulio e Gianni, il padre di Rudi, della segheria del paese: lo ha fatto fra le lacrime, commentando come sarà difficile riempire quel vuoto, non solo di sentimenti, ma anche di organizzazione del lavoro nei boschi che Rudi aveva impresso all’azienda e che dirigeva in prima persona. Il parroco, don Guido Mizza, nel celebrare la messa in una chiesa troppo piccola per contenere tutti, ha ricordato come il paese si sia unito nella solidarietà quel tragico giovedì, quando in Peciuta Rudi è morto sul posto di lavoro, il bosco. Diverse le personalità e gli enti che si sono stretti attorno alla bara di Rudi esposta nella chiesa : i colleghi di lavoro, gli amici, i compagni dello sci, della caccia, del gioco del calcio, le rappresentanze delle varie federazioni sportive, dell’industria e i responsabili del Giro d’Italia, con cui Rudi e i De Infanti hanno collaborato attivamente per organizzare la recente tappa dello Zoncolan. Questa volta si piangeva un altro giovane, immolato non ai riti del sabato sera, ma morto sul posto di lavoro, quel lavoro che si era scelto nella tradizione dell’operosità dei carnici. Rudi aveva scelto la strada più dura, quella del lavoro nel bosco, a contatto con la natura, col suo paese. Nella frazione di Salars il luogo dell’incidente è ancora sotto sequestro per conoscere la dinamica dell’accaduto. Poco importa sapere se Rudi è morto colpito dal tronco o se è spirato per la caduta sull’asfalto: quello che conta ora è che la Carnia è orfana di un altro figlio che con il suo carattere aperto e propositivo poteva aiutarla a crescere e ad essere di esempio positivo a tanti giovani, anche a quelli che sono ancora alla ricerca di loro stessi.
    Gino Grillo

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