Serracchiani: messa in liquidazione di Agemont, in rete gli ospedali della montagna

Ha spaziato davvero a 360° il quadro fornito alla presidente della Regione, Debora Serracchiani, dai rappresentanti sindacali, di categoria e dai delegati di fabbrica della Cisl Alto Friuli, che stamani a Gemona del Friuli si sono riuniti in Consiglio generale, coordinati dal segretario generale Franco Colautti, alla presenza del segretario regionale della Cisl Elvio Di Lucente e dei consiglieri regionali eletti nel territorio, Roberto Revelant ed Enzo Marsilio.

“Avete notato che da quando ci siamo insediati l’attenzione puntuale a tutti territori della Regione e quindi anche a quello montano per il quale ho la delega, è sempre costante, e lo sarà sicuramente per tutto il mese di agosto per prepararci al meglio in vista dell’autunno; vi chiedo scusa se non riusciamo a rispondere a tutti ma la mia posta è aumentata del 50% rispetto a quella del mio predecessore, e ci stiamo organizzando per migliorare i feed back”.

“Siamo partiti appunto dalla riorganizzazione della macchina regionale, eliminando alcune figure come i vicedirettori per risparmiare risorse (500 mila euro l’anno) e per far capire ai cittadini che non sono gli unici ai quali si chiedono sacrifici; la scorsa settimana abbiamo votato il taglio ai costi della politica che ci porta ad essere una delle regioni italiane più virtuose, anche se avremmo potuto fare di meglio, è già un primo passo importante”.
“Siamo venuti quindi all’analisi dei “figli e figliastri” di questa Regione: quegli enti che necessitano di una razionalizzazione –  sono 150 solo quelli partecipati in via diretta – come Agemont e Promotur ai quali vogliamo e dobbiamo mettere mano. Per Agemont, ereditata spogliata del patrimonio e con costi secchi pari a 150 mila euro annui (più quelli del personale), abbiamo deciso la messa in liquidazione, non affidandola ad un “trombato della politica” ma ad un dirigente di Friulia che ci costa solo mille euro l’anno; ora occorre ripensare la sua mission in favore della montagna decidendo quali progetti affidargli, quali filiere costruire o rivisitare – bosco-legno e lattiero-casearia in primis – , e con che ottica gestire i fondi comunitari della prossima programmazione; su Promotur, dopo aver cancellato Presidente e Cda che non servono visto che è stata trasformata in agenzia regionale, miriamo ad affidargli la sola gestione e manutenzione dei poli perché la promozione, così com’è stata condotta, non ha di certo funzionato in questi anni. Sella Nevea perde 972 mila euro annui, gli altri poli una media di 500 mila, lo Zoncolan è l’unico in attivo, serve dunque un cambio di rotta netto”.

Passando alle infrastrutture, la presidente Serrachiani è quindi partita dal progetto “Pontebba-Pramollo”: “L’iter burocratico-autorizzativo avviato dagli uffici regionali non si può più stoppare, sono convinta che sia una opportunità come sostiene il sindaco Isabella De Monte ma per portarlo a compimento dobbiamo lavorare assieme agli austriaci, e su questo c’è piena condivisione di vedute con il Governatore della Carinzia Kaiser, con l’obiettivo di promozionarlo a grandi livelli per portarci i turisti, offrendo loro servizi al top”.

“Sui collegamenti stradali, ok ad un miglioramento della Sequals-Gemona ma non certo attraverso una bretella di tipo autostradale che danneggerebbe certamente la costruenda Terza Corsia sull’A4; per la ferrovia Gemona-Sacile è partito il confronto con Rfi che la ritiene un ramo secco, chiedere il trasferimento della tratta per darla in gestione alla FUC (Ferrovia Udine-Cividale) non è sostenibile quindi dobbiamo trovare un accordo; contro il digital divide infine mi sono sentita con il presidente dell’Agenzia nazionale per il digitale che è propenso a calare sulla nostra regione un progetto pilota per la Banda Ultra Larga”.

“Ultimo argomento trattato la sanità ed il trasporto pubblico locale: “ho visitato sia l’ospedale di Tolmezzo che quello di Gemona, ribadisco che non vogliamo chiudere nessun polo, aiutatemi a farlo capire ai cittadini, tranquillizzateli, ma una profonda riconversione di alcuni reparti andrà sicuramente fatta; non possiamo permetterci che Tolmezzo, Gemona e San Daniele facciano le stesse cose, ognuno dovrà puntare sulle proprie eccellenze visti che la mobilità delle persone in fatto di cure è più avanti di quella della politica. Per il trasporto locale, siamo riusciti a tamponare le necessità del 2013 in fatto di corse in montagna, per il 2014 già da settembre affronteremo uno studio approfondito con la Saf  per l’Alto Friuli”.

Ancora in tema di sanità, a margine dell’incontro Serracchiani ha confermato che la Regione non intende affidare ai privati il servizio di risonanza magnetica (“non daremo alcuna autorizzazione”, ha detto) e ha sottolineato
l’importanza degli investimenti sul territorio in campo sanitario, soprattutto in un’area come quella della montagna del Friuli Venezia Giulia, rafforzando per esempio l’assistenza domiciliare.