Tarvisio: il super-prefetto annuncia un nuovo Commissariato

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Tarvisio sarà quanto prima sede di un commissariato di polizia. L’ha annunciato ieri, intervenendo alla cerimonia a ricordo dell’agente scelto Stefano Spizzo, il prefetto Santi Giuffrè, direttore centrale per Polizia stradale, ferroviaria, delle comunicazioni e per i reparti speciali della Polizia di Stato, salito in Valcanale a portare il saluto del capo della polizia. La bella notizia è stata data a seguito delle dichiarazioni del sindaco Renato Carlantoni il quale, dopo avere sottolineato il rispetto dell’amministrazione comunale per l’agente morto durante l’espletamento del suo lavoro, testimoniato dall’intitolazione della via di accesso alla stazione perché resti memoria della serietà e della professionalità del caduto, ha rimarcato quanto il Tarvisiano, terra di frontiera, abbia bisogno delle forze dell’ordine per la sicurezza delle sue genti. «Non solo: quando abbiamo bisogno di aiuto nelle calamità i primi a darci una mano sono proprio i servitori dello Stato». Carlantoni ha anche espresso solidarietà schietta agli uomini che sono ogni giorno in prima linea per salvaguardare l’interesse comune, criticando, però, certi atteggiamenti. «Un paese in cui si idolatra un Giuliani e coloro che lottano contro lo Stato e l’ordine, in cui si fa finta di non sentire i cori che inneggiano all’impiccagione dei marò e a tante stragi di Nassyria, non può ritenersi un paese normale, civile». Carlantoni ha poi portato l’attenzione sullo stato delle strutture abbandonate dalla stato ai confini, affermando: «Sono fiero di indossare la fascia tricolore e rappresentare il primo Comune d’Italia, ma mi vergogno per il modo con cui siamo costretti a presentarci alle nostre porte d’ingresso». Con l’intitolazione all’agente scelto di polizia Stefano Spizzo della via di accesso alla stazione ferroviaria di Boscoverde – Tarvisio e della sede della Polfer ubicata in stazione, è stato dunque reso omaggio, ieri, a una vittima del dovere. Stefano Spizzo, 32enne di Buja, morì folgorato dall’alta tensione mentre stava ispezionando, durante il servizio di controllo degli ingressi di clandestini, un carro armato su un convoglio in sosta nello scalo ferroviario l’1 dicembre 2001. Numerosi intervenuti, accolti dal dirigente superiore del compartimento di Polizia ferroviaria del Friuli Venezia Giulia Francesco De Nardis, hanno partecipato alla funzione religiosa in suffragio celebrata dal parroco don Giuseppe Morandini. Quindi, alla presenza dei genitori dello scomparso sono state scoperte le targhe delle intitolazioni. Con le autorità civili e militari regionali e provinciali e le associazioni d’arma sono intervenuti anche il direttore della Polfer del ministero dell’Interno Claudio Caroselli, il prefetto di Udine Delfina Raimondo e il questore di Udine Antonio Tozzi. Giancarlo Martina