Tolmezzo: ecco il popolo delle slot, alle 6 del mattino in coda nelle sale da gioco “benedette”


di Tanja Ariis

Don Angelo Zanello contro le sale da gioco? Se sono tanto luoghi di perdizione, mi domando perché è stato a benedire la mia». Il titolare del mini-casinò “Slot Le tre ciliegie” di Tolmezzo, Roberto Zarabara, se lo chiede, anche se un po’ con il sorriso sulle labbra, perché mercoledì, due giorni dopo la benedizione della sua sala Vlt, un cliente abituale ha vinto 6 mila 500 euro e ha lasciato una cospicua somma perché la clientela della sala potesse condividere i festeggiamenti. E ieri sera è stata grande festa. «I giocatori – dice Zarabara – sono scaramantici e sono stati contenti, quando lunedì scorso don Angelo è passato a benedire via Paschini ed è entrato e ha benedetto anche la mia sala. Per carità io capisco che, visto il suo ruolo, faccia certi discorsi, ma è un po’ curioso, tutto qui. Sono concessioni dello Stato, qui è lo Stato che è biscazziere, che promuove sempre nuovi giochi. Tra poco avremo anche Superenalotto, Gratta e vinci, scommesse e entro fine anno i tornei di poker che dureranno tutta la notte. Qui a settembre hanno vinto 40 mila euro, di cui 10 mila e 500 solo 20 giorni fa. La vincita media è di 7 mila euro». Già, ma quanto giocano? «C’è chi gioca un minimo di 5 euro e se ne va, ma anche chi gioca 3 mila euro in un giorno». Il mini-casinò è aperto dal 13 maggio scorso e vi passano dalle 60 alle 100 persone al giorno, che aumentano nel week-end, contendendosi le sue 10 slot machines (altre 6 sono in revisione) collegate elettronicamente con altre sale italiane. «Si tratta per lo più di uomini – dice Zarabara – ma sono in aumento anche le donne». Gente locale, dell’Alto Friuli, ma anche da altre parti della provincia e del Friuli Venezia Giulia, «perché in giro non ci sono tante sale così». Età? «Direi – spiega Zarabara – per il 70% persone dai 30 ai 50 anni, un altro 15% è dato da persone dai cinquant’anni in su e il restante 15% da giovani dai 20 ai 30 anni, che però vengono più che altro al bar e alla frequenti feste che facciamo per le vincite». Sulla fasce orarie non c’è preferenza: «Alle 6 del mattino quando apriamo – osserva Zarabara – c’è già gente pronta a giocare. Noi teniamo aperto fino alle 3 di notte e in settimana a mezzanotte contiamo anche 30 persone». E nessun calo con la crisi, anzi: «Negli ultimi tempi – ammette Zarabara – è in forte aumento la gente che gioca. Rispetto alle nostre previsioni iniziali è almeno il triplo».


7 Risposte a “Tolmezzo: ecco il popolo delle slot, alle 6 del mattino in coda nelle sale da gioco “benedette””

  1. x #1

    concordo, credo che pur di incassare un obolo benedirebbe qualsiasi cosa 🙂

  2. Non posso crederci; questa mi mancava!  Don Angelo ha benedetto la sala da gioco "le tre ciligie"?

    Ma che significato ha una cosa del genere? Già non avevo molta stima della persona, ma non posso fare a meno di chiedermi… come concilia una predica sui valori cristiani da ricercare e difendere, con delle blasfemie del genere?

    Che sia stata una sua iniziativa o che sia stato chiamato a benedire, poco importa; è semplicemente allucinante sta cosa.

    Come al solito le ragioni a tutto si trovan sempre…. magari  delle motivazioni del tipo: dato che comunque questo luogo di perdizione apriva al pubblico, era giusto intervenire con una benedizione affinchè lo spirito santo vegliasse sulle povere anime che vi entreranno, in modo che, calando su di loro la Sua benevolenza, indurrà  loro quella giusta saggezza e misura, per fermarsi in tempo, senza sperperare altro denaro.

    Sarei curioso poi di sapere se per la "benedizione", si sia contribuito con un "offerta", oppure con un "tariffario" che prevedere cifre ben precise!

    Invece di tuonare dall'altare contro questo problema sociale, che già da tempo ha mietuto vittime e rovinato famiglie, (e la dipendenza da gioco è considerata come una vera e propria malattia), ora pure ci si premura di benedire!

    Domanda finale: è più blasfefo il bestemmione che tira giù il muratore che si prende una martellata sul dito, o un gesto come questo?

    E io poi dovrei andare a sentire la parola del Signore in duomo?

    Com'e' che (e ne conosco di gente che ha fatto da tempo tal scelta) ha smesso di entrare da quel portone, e percorrendo qualche chilometro, ha deciso di rivolgere la propria attenzione, la propria apertura e l'ascolto della parola, verso un altro celebrante ?

  3. A mio parere prendersela con i preti non porta da nessuna parte. Eppoi una benedizione  non la si nega a nessuno. Credo invece che il problema  sia  la  politica latitante da troppi anni in Carnia. Dopo Enzo Moro  il vuoto.

    L DinoTemil

  4. x L. Dino Temil

    secondo me chi non vive a Tolmezzo non può capire le particolarità del Monsignore … nessuno se la prende con i preti in generale, ma con chi con un comportamento da "politico" mascherato sotto l'abito talare, allontana le persone dalla Chiesa …

  5. Dire che una benedizione non la si neghi a nessuno, mi pare un po azzardato. Un uomo di chiesa (se è tale), dovrebbe saper dire anche di no!

    Avrei voluto proprio vedere se per la benedizione delle slot machine, si fosse chiesto servizio allo scomparso Pietrantonio Bellina.  Avrebbe sicuramente risposto … ma a modo suo!

    Sarebbe bello apprendere le motivazioni sul perchè il Monsignore ha ritenuto di benedire ste macchinette mangiasoldi. Dubito che non abbia mai sentito parlare di dipendenza da gioco e del fatto che al Sert, le domande di aiuto per uscirne, pervengono con regolarità.

    O uno ha la vocazione di salvar le anime, o non ce l'ha… c'e' poco da fare. Ovviamente per occuparsi dello spirito altrui, si dovrebbe esser per primi, liberi da condizionamenti e aver le "idee" ben chiare! 
    Quelli che lo erano, non scesero mai a compromessi …

  6. Forse non era una benedizione ma un esorcismo!  😀

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