Tolmezzo: i 50anni della Farmacia Chiussi

di Tanja Ariis

Compie 150 anni la farmacia Chiussi di Tolmezzo: una famiglia con 5 generazioni di farmacisti a servizio della città e della Carnia dal 1860. L’11 settembre l’importante traguardo sarà festeggiato dalla famiglia Chiussi con la popolazione. Dal 1974 il timone della farmacia, restaurata da ultimo nel 2006 mantenendo gli originari arredi in legno del 1800, è nelle mani del dottor Paolo Chiussi, il titolare, ora affiancato dalla figlia, la dottoressa Serena Chiussi, che la dirige  Per il sindaco di Tolmezzo, Dario Zearo, «è l’attività più longeva di Tolmezzo, un’attività molto importante, punto di riferimento fondamentale per la popolazione per gli aspetti della salute e dell’assistenza ai malati, un servizio alla Comunità tolmezzina e della Carnia che non è mancato neppure durante invasioni, guerre e terremoti». L’amministrazione comunale di Tolmezzo ha segnalato alla Regione, che sta effettuando il censimento dei locali storici, la farmacia Chiussi per chiederne il riconoscimento. Quello della farmacia Chiussi, ancor oggi la stessa sede in via Matteotti, è infatti un traguardo speciale e lo è soprattutto perché a renderlo possibile è stata la tenacia della famiglia Chiussi (in origine Küss giunti nel ‘400 a Piano d’Arta dalla vallata del Gail in Austria), che da ben 5 generazioni ne prosegue l’attività, di padre in figlio, con un’eredità di professionalità, impegno, dedizione e ricordi preziosa ancor più, in quanto, a stretto contatto con la sua gente, si intreccia con la sua storia, ne è memoria. L’attività infatti ha dovuto fare regolarmente i conti con i difficili momenti storici che ha attraversato tra razzie, guerre e terremoti. Dalle truppe austro-ungariche al terremoto del 1976 l’attuale titolare, Paolo Chiussi, ripercorre tra documenti, foto d’epoca e aneddoti i momenti in cui l’allora farmacia D’Orlando (Orlando) entrò nel destino della sua famiglia con il bisnonno Giuseppe Cipriano Chiussi che ne divenne titolare nel 1860 (per la dedizione professionale nella gestione della farmacia e per l’impegno profuso come ufficiale sanitario a favore dei tolmezzini durante un’epidemia di colera propagatisi nel 1866 venne insignito dell’onorificenza di cavaliere) e i momenti successivi in cui spettò ad Ascanio Benedetto, a Giuseppe Luigi, a lui e ora a Serena tener alto il nome della farmacia.<br />