di Gino Grillo
Oltre un migliaio i cittadini che hanno sottoscritto le petizioni per limitare i sorvoli di mezzi militari nel nostro territorio. Le firme sono state inoltrate al ministero della difesa, agli amministratori comunali della Carnia e del Gemonese e alle personalità politiche della nostra regione. «Da alcuni anni – si legge nella petizione – senza che della decisione fosse informata la popolazione, né fosse data ai cittadini la possibilità di esprimere un parere, i cieli della Carnia sono divenuti giorno e notte teatro di esercitazioni militari e simulazioni di azioni di guerra con elicotteri ed aerei. Questa nuova “servitù militare” che colpisce il Friuli, ha penalizzato con sempre maggior frequenza tutta la Carnia, interessata principalmente dal sorvolo di cacciabombardieri». Si teme che i continui sorvoli, in una zona poco popolata come la montagna regionale, possano essere pericolosi per gli abitanti e che incidenti quali quelli avvenuto di recente nel mare adriatico, in Friuli e Veneto, dove alcuni caccia militari, sono precipitati al suolo. Aerei italiani o di forze armate internazionali «Riteniamo – proseguie la petizione – che l’invadenza dell’aviazione militare, a qualsiasi nazionalità appartenga, rappresenti una violazione della sovranità regionale». Per questo si chiede un impegno ad imporre una severa regolamentazione degli spazi di volo».