Tondo: “Comunità di Vallata” il futuro delle Comunità Montane


Molti dubitavano che all’ultimo momento avremmo potuto inserire in Finanziaria con un blitz la soppressione delle Comunità Montane, ma consci dell’importanza del problema del riordino nelle autonomie locali abbiamo soprasseduto facendo prevalere la volontà di giungere a misure concertate e condivise e quindi rinviando la riforma ai primi mesi dell’anno prossimo».

Impegnato nel tour tra gli orologi monumentali della Val Pesarina, il presidente della Regione Renzo Tondo è voluto ritornare sull’argomento cogliendo la presenza di numerosi amministratori locali, per far capire loro «la necessità di riformare un sistema che nella sua attuale organizzazione non potrà reggere i tempi che cambiano».

Comunità montane e piccoli comuni montani «non riescono più ad offrire strutture sufficienti alle esigenze, alle problematiche del territorio e dei cittadini, ecco perchè ha spiegato Tondo occorre riformarli, sostituendoli con delle entità amministrative capaci di aggregare più realtà omogenee come per esempio possono dimostrarsi i Comuni o le Comunità di Vallata».

Un concetto già ipotizzato negli scorsi mesi, che il governatore ha ribadito come unica e vera alternativa all’ordinamento della montagna. Per validarlo ha fatto l’esempio proprio del Comune di Prato Carnico, che seppur amministrando un’intera vallata, per la prima volta è sceso sotto i mille abitanti. «Contro lo spopolamento costante dei nostri paesi, se non riusciamo ad invertire la tendenza, dobbiamo impegnarci almeno per garantire a chi qui continua a scegliere di abitare, delle garanzie e delle risposte adeguate ai mutamenti ha chiosato il massimo esponente regionale – Senza diritti ideologici per la prevalenza di un comune sull’altro, dobbiamo capire l’esigenza di raccogliere aree omogenee per interessi, storia e rapporti che sappiano offrire in futuro servizi, programmazione e strategie tra loro unitarie e convergenti».

Comuni come Drenchia o Ligosullo, è l’esempio, «potranno certo mantenere le loro identità di Municipi ma nel loro ruolo amministrativo non hanno più motivo di continuare da soli per il solo fatto che non reggeranno i cambiamenti. A tutti quindi gli attori che in qualsiasi loro veste sono impegnati nell’amministrazione del territorio ha concluso Tondo l’invito a capire veramente l’importanza della sfida, offrendo in questi prossimi mesi una collaborazione massiccia per arrivare ad una riforma davvero intelligente».