Udine: bombe e tritolo rivenuti in centro 04/2010

Cariche di tritolo, bombe a mano e d’aereo e una mina risalenti alla seconda Guerra mondiale sono state scoperte all’interno di un cantiere edile a Udine. La scoperta e’ avvenuta stamani in via Vittorio Veneto, in pieno centro, da alcuni operai che hanno avvertito i Carabinieri. In tutto sono stati scoperti 1,2 chilogrammi di tritolo divisi in 12 cilindri da 100 grammi, due bombe a mano, un otturatore per fucile mauser, un caricatore vuoto per pistola Beretta, una mina antiuomo a paletto, il corpo centrale di una bomba da aereo americana a frammentazione da 14 libbre e cinque metri circa di miccia detonante. Sul posto sono intervenuti gli artificieri del Comando provinciale dell’Arma di Udine, che sposteranno il materiale bellico in sicurezza.

Una risposta a “Udine: bombe e tritolo rivenuti in centro 04/2010”

  1. aggiornamento del 20/04/2010
     

    di LUANA DE FRANCISCO

    Sono rimasti nascosti sotto quelle travi per oltre cinquanta o forse anche sessant’anni, custoditi dentro una scatola di metallo per biscotti: chili di tritolo, bombe a mano e addirittura una mina antiuomo, capaci, in caso di esplosione, di mandare all’aria il palazzo di via Vittorio Veneto che, a lungo dal secondo dopoguerra, ospitò la sede storica del Msi. Ieri, per un puro caso, la scoperta dell’arsenale e l’immediata rimozione degli ordigni.

    Sono stati gli operai della ditta incaricata della ristrutturazione alla quale l’edificio è attualmente sottoposto a notare la presenza della scatola e del resto del materiale bellico. Stavano rompendo il muro posto al di sopra di un’architrave, quando, insospettiti dal suono “vuoto” rimandato dalla parete, l’hanno sfondata e si sono ritrovati di fronte al piccolo arsenale. Una scoperta sensazionale e che potrebbe essere seguita dall’apertura di un’inchiesta non meno interessante, tanto sul piano giudiziario, quanto su quelli storico e politico.
    Al loro arrivo, attorno alle 11 di ieri, gli artificieri del Reparto operativo dei carabinieri del Comando provinciale di Udine, infatti, hanno avuto subito l’impressione di non maneggiare pezzi risalenti alla seconda guerra mondiale. Non tutti almeno, visto il buono stato di conservazione di diversi degli ordigni inventariati. Ma a insospettire ancora di più i militari è stata la data incisa sulla scatola di biscotti in metallo, nella quale era stata conservata una parte del materiale: 1947. Cioè, due anni dopo la fine del secondo conflitto mondiale. Quanto basta, insomma, per fare sorgere più di un dubbio sulla collocazione degli esplosivi e per pensare di inoltrare sulla vicenda una notizia di reato alla Procura della Repubblica.
    Considerata la potenziale pericolosità del materiale venuto alla luce – 1,2 chili di tritolo in dodici cilindri da cento grammi l’uno, una bomba a mano Srcm, un’altra di fabbricazione inglese N36, un otturatore per fucile Mauser modello K98, un caricatore vuoto per pistola Beretta modello 34, una mina antiuomo a paletto con accenditore, un corpo centrale di una bomba da aereo americana a frammentazione da 14 libbre, cinque metri di miccia detonante –, gli artificieri hanno optato per la sua rimozione e il trasporto in un altro sito (un deposito vigilato). Evitando così di fare evacuare l’edificio e, forse, anche quelli vicini. L’arsenale, posto sotto sequestro, rimarrà nel deposito fino a quando il magistrato, il sostituto procuratore Andrea Gondolo, che ieri ha autorizzato la rimozione dell’arsenale, non darà il via libera anche al suo brillamento.

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