Udine: fuori un fisico dentro un matematico

Esce il professor Cecotti, entra il professor Honsell. Il Comune di Udine rischia di diventare una calamita per fisici, matematici e scienziati vari. Il rettore dell’Università sta infatti per accettare la candidatura a sindaco che il centrosinistra non si è stancato di proporgli in questi mesi e in queste settimane, nonostante i ripetuti "no grazie" del rettore, che ha sempre risposto di voler concludere il suo mandato all’Università, in scadenza nel 2010.

La notizia del "quasi sì" di Honsell è trapelata soltanto ieri, scatenando un tam tam di voci eccitate e depresse a seconda dei punti di vista politici. In realtà i bene informati assicurano che il rettore avrebbe dato un assenso ai suoi interlocutori – in primo luogo al Partito Democratico .Il rettore si preoccupa per la "squadra" di comando che lo ha affiancato in questi anni e per la successione alla guida dell’Università; è normale infatti che al termine di una lunga gestione come quella di Honsell, sia lo stesso rettore a indicare in qualche modo il suo possibile successore affidandogli l’incarico di vicario, ruolo oggi ricoperto da Maria Amalia D’Aronco, prossima però alla pensione.

Di certo la candidatura Honsell scompagina le carte della campagna elettorale a Udine. Mandando in soffitta l’ipotesi di Enrico Bertossi "calato dall’alto" da Riccardo Illy e la soluzione "interna" di Enzo Martines. E mettendo in difficoltà il centrodestra perchè Honsell, a prima vista, ha tutte le caratteristiche per essere un candidato di successo: notissimo in città per i suoi sette anni da rettore, reso ancor più popolare dalla partecipazione al programma televisivo di Fabio Fazio "Che tempo che fa", ultimamente anche alla guida del Mittelfest.

E infatti le reazioni nell’altro polo sono piccatissime. Il senatore Ferruccio Saro parla apertamente di «impegni non mantenuti» e rivela: «Ho parlato un sacco di volte con Honsell, chiedendogli la disponibilità a correre come candidato sindaco per il centrodestra. Ci sono andato anche con Angelo Compagnon, il segretario dell’Udc. Ma lui mi ha sempre risposto che non poteva perché si era preso l’impegno di concludere il mandato di rettore. Mi faceva capire di essere equidistante dai poli, e quando governavamo noi ci chiedeva sempre appoggio, lasciando intendere di non essere lontano dalle nostre posizioni. Ora prendo atto che ha cambiato idea e che si schiera».