Un ricordo di don Sandro

Pubblico ben volentieri questo ricordo di don Sandro scritto dal mio amico Angelo.

La scomparsa di don Sandro mi dà la forza per scrivere alcune considerazioni. Lui amava dire che nessuno è autorizzato a giudicare, il Signore è l’unico che può farlo con la sua bontà. Nelle sue celebrazioni chiedeva sempre aiuto al Signore, chiedeva la forza per superare i momenti di smarrimento. Anche lui come tutti non era privo di difetti, era il primo a riconoscerlo, veniva spesso giudicato per suo comportamento esteriore e per l’esuberanza che lo rendeva unico.
Chi ha avuto la fortuna di conoscerlo a fondo, lo rimpiange per la sua sensibilità e intelligenza che metteva a disposizione di tutti. Don Sandro non era esclusivamente il prete dei giovani come si vuol far credere, la sua capacità di ascolto lo ha fatto amare anche dagli adulti e dagli anziani. Si dedicava maggiormente ai giovani, tentando di comprendere in ciascuno le difficoltà del vivere e si rammaricava dei tanti casi di suicidio giovanile di fronte ai quali si sentiva impotente.<br />
Soffriva nella certezza che tanti giovani con problematiche interiori non si rivolgevano a lui per pudore e preferivano compiere l’estremo gesto. Amava la sua terra, ma constatava con amarezza il progressivo deterioramento dei valori religiosi e morali dei carnici. Molti lo hanno definito un prete da osteria poiché anche in questi luoghi portava la parola del Signore, tentando di avvicinare quanti sono lontani dalla chiesa e dalla parola di Dio.
Don Sandro oltre ad avere tanti amici, aveva tanti nemici pronti a sottolineare i suoi errori e i suoi fallimenti.
Purtroppo gli amici veri sono una rarità, Don Sandro lo sapeva e nei momenti di solitudine e sconforto poteva contare su pochissime persone. Ora tutti si sentono autorizzati a piangerlo, anche quanti hanno criticato la sua fragilità umana.
Angelo Tavoschi
Comeglians