Una città che è tutta un bar!

Dal Gazzettino di oggi.

Tolmezzo o bar-city? Tra bar, pub, osterie, caffè e wine-bar la città carnica passa quota 70, vale a dire uno ogni circa 180 abitanti, media quasi sorprendente se confrontata con città di pari dimensioni. Recentemente con la liberalizzazione nel settore sono state concesse cinque nuove autorizzazioni, ora con il nuovo provvedimento regionale in materia che ha ridisegnato la vertenza, saranno altre nove le possibili aperture che l’Amministrazione ha stabilito di concedere.

Tra novità e proposte che ottengono favori significativi ed una clientela sempre più qualificata, come si vive in città questa concorrenza? I pareri tra gli esercenti, stimolati sempre più frequentemente ad innovare, sono per lo più favorevoli ma alcuni chiedono una certa regolamentazione; la torta, si dice, è la stessa e le fette si fanno sempre più piccole. «Siamo chiamati a rinnovarci giorno per giorno, tra mille difficoltà, il nostro mestiere ci chiede sempre più formazione, diversificazione e qualità – commenta Alga Fachin, gestrice del Bar Al Cavallino, prossimo a festeggiare 10 anni d’attività – credo che la competizione ci faccia bene ma è da evitare un intasamento di locali». Attilio Quaglia del Tilly’s Pub, 12 anni alle spalle e fresco di restyling ai locali, guarda con favore al libero mercato mettendo in guardia dalle difficoltà della professione: «chi ha dimostrato in questi anni di valere, di costruire rapporti umani con il cliente, di proporre un prodotto vincente e saperlo reinventare, sta raccogliendo i risultati dei propri sforzi, l’importante è che tutti combattano ad armi pari». Alfio Monai, del Borgat concorda: «Avendo provato 30 anni fa i sacrifici per ottenere le licenze, è giusto che ora ai giovani sia concessa l’opportunità di dimostrare quanto valgono, il punto è sforzarsi tutti per far emergere quelle eccellenze che attirino da fuori nuovi clienti, così da rendere Tolmezzo una città nella quale vale la pena fermarsi». Andrea Casasola, che ha contribuito a rilanciare il Caffè Manzoni, sino a fargli ottenere recentemente il riconoscimento del "Gambero rosso" racconta che da più concorrenti si ottengono maggiori stimoli: «siamo stati capaci di introdurre prodotti sconosciuti, abbinamenti innovativi e la clientela, alla faccia di chi dice che i carnici sono diffidenti, ci ha premiati». Tamara, new entry con "Non solo Caffè" di via Roma spiega che «inserirsi nel mercato è stato sì difficile, ma con una proposta gradita la clientela risponde ottimamente». Il problema di fondo di nuovi criteri nella programmazione è comunque evidente e l’Amministrazione comunale fa sapere che entro breve sarà pronto un apposito piano.