Università di Trieste: in emergenza nel 2010

Mi sà che dovrò fare l’impossibile per terminare la mia laurea specialistica in comunicazione entro il 2009, perchè nel 2010 l’università di Trieste (e come lei molte altre) potrebbe non essere più in grado di operare. E questo non lo dico io e non l’ho sentito dire nei corridoi dell’Università, ma lo dice Alessandro Mazzucco, rettore dell’università di Verona.  

Le università di Siena e Federico II di Napoli sono in crisi nera". Questo il grido d’allarme di Alessandro Mazzucco, rettore dell’università di Verona e componente della Giunta della Crui (la conferenza dei rettori degli atenei italiani). "Siena spende il 104% dei finanziamenti statali per gli stipendi del personale. La Federico II di Napoli il 101%. Dunque hanno superato il 100% della spesa reale sul finanziamento statale", avverte il rettore in occasione del X congresso dell’Aiom (l’Associazione di oncologia medica), in corso a Verona. Ma la situazione è di emergenza per altri 6 atenei: "Bari, Cassino, Firenze, l’Orientale di Napoli, Pisa e Trieste". Queste università, ammonisce Mazzucco, "sono le prime a trovarsi in questa situazione. Ma se le cose continueranno un questa direzione, senza interventi come la riduzione dei corsi di laurea, delle sedi decentrate e il blocco turn-over, nel 2010 tutte le 66 università pubbliche italiane saranno in emergenza". Il rettore dell’ateneo di Verona spiega anche perchè si è in questa crisi. "Tutti quanti gli atenei – dice – hanno investito prevalentemente nel personale, mentre per la ricerca dipendono da fondi erogati da fondazioni e programmi europei. Dunque da risorse che non possono costituire una garanzia di continuità di entrate nel bilancio".

L’unica garanzia, assicura, "sono i fondi statali. Ma finora sono stati investiti solo nell’aumento del personale". Le conseguenze sono disastrose per il sistema della ricerca italiano, già fortemente compromesso dall’esiguità di finanziamenti. "Negli atenei italiani si arriva a tagliare fino al 40% degli stanziamenti alla ricerca. Si è investito troppo sul personale, e oggi le università non riescono più a gestirlo. E così – commenta Mazzucco – non si riesce più a far fronte a ricerca e formazione per pagare gli stipendi". Tuttavia, secondo il rettore di Verona, "la ricerca in Italia resta di livello eccellente". Quanto al da farsi, il suggerimento è quello di "serrare le fila, e razionalizzare le risorse. Non bisogna cadere nel pessimismo. Nè cercare colpe. Il momento di difficoltà va affrontato con saggezza, cogliendo le opportunità per migliorare la situazione".