Alto Friuli: scuole, mancano i presidi e la politica chiede i concorsi per coprire 15 posti

di Piero Cargnelutti.

Di fronte alla mancanza di un numero sufficiente di dirigenti scolastici nella montagna friulana, la Cisl Alto Friuli invita la direzione scolastica regionale a farsi promotrice nei riguardi del ministero per bandire un nuovo concorso per dirigenti scolastici in modo da coprire tutti i posti disponibili in regione (15 liberi) o in alternativa il ministero provveda alla nomina di dirigenti scolastici attingendo ad altre graduatorie. Così il sindacato cislino propone di risolvere la carenza di direzioni scolastiche dopo che nel recente concorso il numero di chi ha superato la prova è risultato inferiore rispetto alle necessità del territorio, a cominciare dalla montagna friulana dove, secondo i dati del sindacato, attualmente operano 20 istituzioni scolastiche, di cui 12 con il dirigente scolastico titolare e il direttore dei servizi amministrativi, le altre 8 istituzioni scolastiche, di cui 4 sottodimensionate, sono invece a regime di reggenza del dirigente scolastico. Un problema che va risolto per la Cisl: «È evidente che i reggenti, presenti solo per alcuni giorni la settimana – fa notare il segretario Cisl-Scuola Maurilio Venuti – garantiscono solo la gestione della quotidianità a scapito della progettazione e della programmazione. La risposta a un problema complesso non può essere quello di un assemblamento di istituzioni scolastiche perché così risolviamo il problema di carenza di dirigenti scolastici, ma ciò ha un effetto negativo sulla qualità del servizio educativo». E oltre alle richieste, la Cisl fa avanti anche le sue proposte: «Altro aspetto in cui si può intervenire – dice il segretario generale Franco Colautti – è quello di prevedere nel contratto regionale della dirigenza, che ai disagi di operare in montagna si attribuisca una fascia stipendiale variabile più alta di quella attualmente riconosciuta, per favorire le eventuali scelte da parte dei dirigenti». La problematica solleva anche il malumore anche di alcuni amministratori, come nel caso della val Tagliamento, oggi pure in reggenza scolastica. In quel caso, a farsi sentire è il sindaco di Ampezzo Michele Benedetti: «Nel 2009 è stato approvato il documento politico in tema di razionalizzazione degli istituti comprensivi di Ampezzo e Villa Santina – dice il primo cittadino carnico –, un passaggio tanto necessario per ottenere i numeri imposti a livello nazionale, quanto critico e criticato, ma che comunque ha permesso di raggiungere il numero di 600 iscritti ed evitare la chiusura degli stessi Istituti. Nonostante questo traguardo, non è stato assegnato al nostro istituto, per l’anno scolastico 2012-13 un dirigente scolastico titolare e, solamente grazie alla disponibilità del dirigente scolastico di Trasaghis, l’istituto ha potuto avere la presenza di un reggente». Vista la severità con cui sono state fatte le nomine a livello regionale, l’ex senatore leghista Mario Pittoni rifà avanti la sua proposta di graduatorie regionali per evitare che i posti vacanti siano in seguito riempiti con trasferimenti da altre regioni, con dirigenti privi di alcuna conoscenza del territorio.