Tolmezzo: per il Tribunale l’unica speranza è che Udine lo richieda come sede staccata

Il Tribunale di Tolmezzo potrebbe essere salvato soltanto se potesse diventare una sorta di sede staccata di quello di Udine. È quanto sostiene dal Comitato per il tribunale a margine dell’incontro che ieri la presidente della giunta regionale, Debora Serracchiani ha avuto, negli uffici del Tribunale. La presidente ha illustrato l’esito dell’incontro tenutosi l’altro ieri con il ministro Cancellieri. L’unica possibilità, in questo momento, parrebbe appunto l’applicazione, anche per il Tribunale di Tolmezzo, della norma che consente l’utilizzo delle strutture a servizio del Tribunale accorpante. Questa soluzione però, l’unica che impedirebbe la chiusura “senza ritorno” degli uffici giudiziari, dipende dalla necessaria richiesta in tal senso, al ministro, da parte del presidente del Tribunale di Udine. «Ciò in quanto, ad oggi – afferma il Comitato – l’appello a tutte le forze politiche parlamentari di adoperarsi con forza per l’adozione dei rimedi legislativi (i decreti correttivi per il salvataggio dei, quantomeno, “Sei da Salvare”, che comprende i Tribunali di Tolmezzo, Bassano del Grappa, Chiavari, Lucera, Pinerolo, e Rossano Calabro) non ha prodotto alcun risultato, posto che non è stata raggiunta la convergenza politica auspicata dal Ministro per l’adozione dei rimedi suddetti». Ovviamente nulla impedirebbe alla politica – insiste il Comitato – di aggiustare il tiro e riprendere in mano con vigore la questione, convergendo sulla necessità che il Governo adotti i decreti correttivi alla riforma della geografia giudiziaria per togliere dall’elenco dei Tribunali sopprimendi i “Sei da salvare”». Intanto, sulla vicenda interviene anche il sindaco del capoluogo carnico, Dario Zearo che per l’esame della situazione e le valutazioni di ulteriori iniziative da intraprendere ha convocato tutti i sindaci del circondario per lunedì prossimo, alle 18, nella sala riunioni della Comunità montana. «Ho deciso – sono ancora le parole del sindaco che non lesina critiche sia alla presidente Serracchiani, sia al presidente della repubblica, Giorgio Napolitano – di continuare a profondere impegno per la Carnia, per la salvezza della nostra terra. Sono disposto a farlo in modo incisivo, con azioni che saranno anche eclatanti se sarà necessario».