Carnia: caso “Agostinis”, cresce la solidarietà al medico “dissidente”

di Tanja Ariis.

Invece di prendersela con chi dissente, si migliorino altri aspetti della sanità. Lo chiede il medico di famiglia tolmezzino Guido D’Orlando, che sta seguendo con sconcerto e amarezza la vicenda iniziata dalle riflessioni che Paolo Agostinis, medico del nosocomio tolmezzino, ha espresso sulla modifica della gestione delle analisi di laboratorio nell’ospedale carnico e altri ospedali di rete. «Non entro nel merito(non ho la competenza per farlo) – dice – della questione se il nuovo sistema garantirà a costi inferiori la stessa qualità e tempestività di ora, ma non posso non essere basito e incredulo nell’apprendere che un medico possa essere sanzionato e rischi provvedimenti disciplinari per avere espresso delle perplessità sul futuro metodo di gestione delle analisi di laboratorio. Ritengo che l’ardore che viene profuso nel tentativo di disincentivare il dissenso su questa parte della riforma sanitaria regionale potrebbe avere migliore utilizzo»: semplificazione delle procedure sulla privacy, migliore utilizzo del sistema informatico regionale, semplificazione delle ricette e altro. E c’è chi, come Laura Matelda Puppini, sul web traduce “Je suis Charlie” in “Io sono Agostinis”. Numerose su Facebook le attestazioni di solidarietà al medico carnico. Due messaggi di sostegno ad Agostinis sono stati inoltre affissi in ospedale: sono di suoi pazienti e di un operatore dell’Aas3.

È un crescendo di solidarietà verso il dottor Paolo Agostinis, il medico che rischia la sanzione disciplinare per aver sollevato la questione dei laboratori negli ospedali di rete. Aldo Baritussio, professore di Clinica medica 1 al Policlinico di Padova, medico, amico ed estimatore di Agostinis, interviene a sua difesa. Sul fatto che egli abbia espresso preoccupazione per alcune implicazioni pratiche che potrebbero conseguire alla ristrutturazione del servizio di microbiologia a Tolmezzo e lo abbia fatto con alcuni esempi, Baritussio osserva: «Si può discutere sull’opportunità di manifestarli sulla stampa, ma sono sicuro che la decisione è stata dettata da un imperativo di ordine etico. Per tale motivo non posso che essere dalla parte» di Agostinis. La reazione dell’amministrazione gli è parsa avere un tono minaccioso inappropriato nei confronti di una persona «che tanto e tanto bene si è dedicata alla professione». Sulle nuove tecnologie osserva che se è vero che stanno rivoluzionando la pratica medica, chi è nel settore sa che in certi casi anche le tecniche biologico-molecolari più moderne hanno una sensibilità insufficiente. Per lui Agostinis ha voluto mettere in luce il valore che tecniche antiche, ma non superate, hanno per la cura del paziente. Esse dovrebbero fare parte del bagaglio di ogni internista. Erica Gonano, vicesindaco di Prato Carnico, paese di Agostinis, esprime, a nome della comunità intera, la massima stima verso il medico e auspica che non sia emesso – come chiesto fin dall’inizio dall’amministrazione comunale – alcun provvedimento disciplinare verso di lui. Gonano fa anche notare che se è vero che a dicembre la Giunta regionale ha previsto per gli ospedali di rete «l’attivazione di un servizio h24 di laboratorio a risposta rapida per la diagnostica di laboratorio e l’assegnazione del sangue» quando andrà a pieno regime il maxi laboratorio di Udine «è corretto che a definire la strutturazione e i contenuti di questo servizio a supporto della diagnostica d’emergenza siano i medici e i tecnici che conoscono le necessità dell’ospedale». Così le parole di Agostinis, per Gonano, non fanno che ricalcare la «necessità, probabilmente espressa anche da altri professionisti in forme più istituzionali, di porre molta attenzione a come questo imprescindibile servizio debba essere organizzato». Per Gonano tutti,personale ospedaliero, amministratori e cittadini carnici vogliono il miglior risultato ed è giusto che ognuno lavori per questo. Biasima invece chi strumentalizza la vicenda «per finalità biecamente politiche». 

7 Risposte a “Carnia: caso “Agostinis”, cresce la solidarietà al medico “dissidente””

  1. E’ cominciata la guerra di successione al primariato, molti pecoroni non l’hanno capito e hanno beatificato un medico di corsia. Che abbia qualità umane e competenza professionale nessuno lo mette in dubbio, ma quanti bravi medici ci sono nei vai reparti nel nostro Ospedale? Noi come professore abbiamo avuto solo Berghac e Della Bianca, il suo pupillo, mi pare diriga il reparto Chirurgia mirabilmente come una perfetta scacchiera di ruoli e funzioni. Ha Agostinis queste qualità? Il pretesto sono i tempi per le analisi (già adesso molte vengono fatte a UD): credo che il laboratorio continuerà a funzionare al servizio dei reparti; per gli utenti esterni due volte ho fatto esami a UD e le risposta mi sono arrivate per posta in tre giorni! Ho letto il suo libro La neve della speranza e confesso che mi ha sconcertato la descrizione delle piaghe da decubito in toni granguignoleschi: più che dimostrare la sofferenza del malato ha rivelato la sua fatica a fare il suo mestiere: forse ha più doti come scrittore – ha scritto un altro libro mi pare – che come medico: è bravo se riesce a dedicare tempo alla scrittura e all’aggiornamento professionale

    1. Caspiterina…. se è come dice lei a qualcuno deve aver dato molto fastidio che un internista qualunque, ma molto amato dalla gente (perchè FORTUNATAMENTE c’è ancora qualcuno che fa SERIAMENTE IL SUO LAVORO) si sia messo in vista…
      Che i nostri politici abbiano già pensato al nuovo primario?!?!?!

  2. Condivido pienamente quanto ha espresso il dott. Agostinis

  3. Signor Dorigo; il parlare senza conoscere denota solo ignoranza! Lei pensa di poter conoscere una persona solo per aver letto un libro, e anzi, da qui, si lancia addirittura a vergognosi giudizi sulla sua professionalità.
    Il Dott. Agostinis per sua informazione, non solo ha dedicato un po del suo tempo alla scrittura di un libro, del quale evidentemente non ha colto lo spirito essenziale (e non si capisce bene perchè per un medico, lo scrivere un libro, dovrebbe esser visto come un qualcosa che toglie tempo alla professionalità) ma ha dedicato tempo ed energie (e ne dedica ancora), al volontariato usando le ferie proprie! Lo sapeva? Lei lo ha mai fatto? No?

    Ma poi, lei che ne ha fatto un quadro così negativo – (cito dal suo intervento: “più che dimostrare la sofferenza del malato ha rivelato la sua fatica a fare il suo mestiere: forse ha più doti come scrittore”) – lo ha mai conosciuto di persona, professionalmente parlando? No?

    Non serve aggiungere altro credo, se non il fatto che… esistono persone che fanno bene il proprio lavoro e si preoccupano di farlo al meglio, senza per questo sentirsi degli eroi! Ne esistono altre invece che, di tutto il buono che c’e’, riescono a vedere solo quelle poche e insignificanti sbavature sulle quali si aggrappano, cercando (inutilmente) di ingigantirle, forse pensando di ottenere consensi ulteriori alla propria (oscura) causa o forse per trovare un breve momento di (insignificante) visibilità.

    saluti

  4. Ermes Dorigo rispondere alla sua provocazione è solamente una perdita di tempo e abbassarsi al suo abietto parere diventerebbe impossibile, però una cosa gliela debbo dire e augurare:Quella di dover varcare la soglia del 3° piano dell’ospedale di Tolmezzo come paziente e confrontarsi con la sofferenza, magari seguito proprio dal dott.Agostinis. La cattiveria non ha limiti ma la sua supera ogni limite, offendendo il medico offende tutta la Carnia.

  5. io non penso davvero che nessuno nasca “primario” e che qualunque medico per diventare primario debba fare anche il “medico di corsia” che non mi sembra un lavoro dequalificato e sprezzante come vuol far credere lei!
    Anzi penso proprio che un medico diventi un bravo medico proprio in corsia, con il contatto quotidiano con l’ammalato, con la malattia, con il dolore.
    SE un banalissimo medico di corsia, come dice lei, riesce ad avere in Carnia,tanto apprezzamento e tanta solidarietà vuol dire che proprio banale non è ma che sa fare il suo lavoro nel migliore dei modi e soprattutto tale lavoro è riconosciuto e gratificato dai pazienti.
    Qui non penso si giudichi se un medico ha le caratteristriche per diventare primario, nè si fanno confronti con altri medici passati e presenti, cosa alquanto scorretta e indelicata non avendo elementi oggettivi di paragone, qui si tratta di difendere semplicemente il diritto di parola di un cittadino che di professione fa il medico e quindi parla in piena scienza e coscienza.
    Sono fuori luogo anche i suoi apprezzameti allo scrittore e soprattutto all’argomentare dei suoi scritti: non penso le facccia concorrenza visto la diversità di temi e argomenti trattati da lei trattati.
    Volevo anche chiederle se lei,che si permette ci sindacare sulle attività del tempo libero del dottore, ha effettivamente dedicato tutto il suo tempo, 24 ore su 24 alla sua professione, la scuola se non sbaglio, o se per caso ha fatto altro, come scrivere libri, appunto!

  6. Brava Maria Teresa, sono perfettamente d’accordo con lei e completamente in disaccordo con il signor Dorigo. Chissà quante firme prenderebbe lui……!

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