Alto Friuli: allarme per l’encefalite da zecca

Paola Treppo dal Gazzettino di oggi

Se nelle zone del Canal del Ferro e Valcanale i casi di Tbe da morso di zecca sono calati, anche in conseguenza alla vaccinazione obbligatoria, nel resto dell’area friulana che ricade nella Collinare e nella Pedemontana sono ancora “alti”, con tendenza ad accentuarsi nel Gemonese . Ogni settimana, infatti, si assiste a un ricovero in strutture ospedaliere (della regione) di persone che manifestano sintomi legati all’encefalite da zecca. L’unica arma per difendersi dalla temibile malattia è la vaccinazione, affiancata dalla conoscenza del fenomeno e dai comportamenti coretti da adottare per evitare di essere morsi dall’artropode. Per questo la Comunità montana del Gemonese, Canal del Ferro e Valcanale, in collaborazione con l’Azienda sanitaria Alto Friuli, ha deciso di organizzare un incontro-convegno di informazione e divulgazione. La serata sanitaria è stata fissata per giovedì prossimo, alle 20.30, nella sede dell’ente a Gemona. Dopo il saluto del presidente della Comunità montana, Ivo Del Negro, prenderanno la parola il dottor Maurizio Ruscio, massimo esperto in regione della materia e primario del Laboratorio di analisi dell’ospedale di San Daniele, e Andrea Iob, del Dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria 3 Alto Friuli. Poi, per i partecipanti, ci sarà la possibilità di fare domande. “Abbiamo deciso di promuovere questo incontro perché crediamo fondamentale informare le persone su questo importante problema – dice Del Negro -; di recente si sono verificati dei casi di Tbe anche al di fuori della zone del Canal del Ferro e Valcanale”. L’invito a partecipare è esteso a tutti, in particolare a chi approfitta della bella stagione per andare a camminare nei boschi e in montagna, condizione che pone più a rischio riguardo la possibilità di essere morsi. Le zecche che trasmnettono l’encefalite sono 2-3 su mille esemplari. Molto più alta (intorno al 50%) la percentuale di zecche che, attaccando l’uomo, possono trasmettere invece la malattia di Lyme, da cui però si guarisce. Per chi fa escursioni estive gli esperti raccomandano di calcare il più possibile terreni con manto erboso tagliato perché la zecca non salta ma “cade” dai fili d’erba (può tuttavia anche cadere dai rami, trasportata dagli uccelli). “Invitiamo la comunità a prendere parte a questo incontro – dice il sindaco di Gemona, Paolo Londero -. Come Municipio intendiamo sollecitare poi i proprietari di fondi e fossi a tenere pulite le loro aree di competenza affinché il rischio di morso si riduca”. Nei siti sfalciati (opera che vede impegnata molto anche la Comunità montana) il numero di zecche risulta minore di un tre quarti rispetto alle zone verdi non curate dall’uomo (come già aveva messo in evidenza uno studio eseguito dal Parco Prealpi Giulie insieme all’Università di Udine nella zona protetta). Per vaccinarsi, operazione che richiede dei richiami periodici, ci si può rivolgere al proprio medico; il vaccino si può pure ordinare e comprare in farmacia. <br />

Una risposta a “Alto Friuli: allarme per l’encefalite da zecca”

  1. Aggiornamento del 15/07/2009

    L’importante e discusso tema della prevenzione delle malattie trasmesse da zecca approderà domani sera dalle 20.30 (giovedì) nella sala della Comunità montana del Gemonese, Canal del Ferro-Val Canale dov’è in programma una conferenza pubblica voluta e organizzata dalla stessa Comunità presieduta da Ivo Del Negro. Interverranno Andrea Iob del Dipartimento di prevenzione dell’Ass numero 3 Alto Friuli e Maurizio Ruscio primario del Laboratorio analisi dell’ospedale di San Daniele nonché responsabile del Centro regionale della malattia Lyme. «Non è la prima iniziativa informativa che la Comunità organizza – spiega Del Negro – perché siamo ben consapevoli che solo informando correttamente le nostre popolazioni saremo in grado di mettere in atto una concreta campagna di prevenzione».

    Da palazzo Boton, l’assessore alla sanità del Comune di Gemona interviene nel frattempo per rassicurare i cittadini. «Voglio porre un freno all’allarmismo che nel corso degli ultimi giorni è stato fatto su certa stampa – dichiara Vincenzo Salvatorelli -. A oggi i casi accertati di encefalite da zecca sul nostro distretto sono 4, in linea dunque con il passato, due sono in corso di accertamento. Quanto poi alla borreliosi è passata dagli 88 casi del 2000 agli attuali 16. Smettiamola dunque con il fare terrorismo. La situazione va semplicemente tenuta sotto controllo e vanno promosse ulteriori azioni di tutela dei soggetti a rischio».

    Salvatorelli lancia una proposta: «Sarebbe opportuno – conclude – fare pressioni sull’assessorato regionale alla sanità affinché renda il vaccino gratuito sia per le persone residenti nei territori interessati dai casi di encefalite, sia per i soggetti a rischio».

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