Alto Friuli: maestri e guide alpine “progettano” il fuoripista

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di Melania Lunazzi.

Guide alpine e maestri di sci per la prima volta insieme “progettano” lo sci sicuro fuoripista. L’inverno è alle porte. Gli appassionati della neve fremono e qualcuno, già con l’imbiancata novembre, ha approfittato per sciare a impianti chiusi. È forte il richiamo e grande il fascino dei monti innevati, ma come prepararsi allo sci fuoripista? E qual è l’approccio migliore per muoversi in ambiente pur avendo un’ottima preparazione atletica e tecnica sulle piste battute? “Sciare fuoripista” è il titolo dell’incontro organizzato a Udine giovedì 11 dicembre alle 21 nella sala Valduga della Camera di commercio dai maestri della Scuola sci Carnia/ Zoncolan di Ravascletto insieme con le guide alpine del Friuli Venezia Giulia. Un incontro ideato e pensato a braccetto da due figure professionali, le uniche due riconosciute per questa attività, sempre a stretto contatto con l’elemento neve e le altitudini, per quanto con competenze diverse. È la prima volta che nella nostra regione maestri e guide alpine decidono di collaborare e confrontarsi. E hanno deciso di farlo scendendo a valle: dopo Udine, l’evento si ripeterà a Trieste e Gorizia. Lo sciatore estremo Luciano De Crignis, maestro di sci e guida, Riccardo De Infanti, maestro e vicepresidente del collegio maestri di sci, assieme alle guide alpine Guido Candolini e Alberto Ieralla, quest’ultimo presidente del collegio guide del Fvg, dialogheranno con il pubblico, illustreranno buone pratiche e discuteranno le problematiche che ogni anno si presentano durante lo svolgimento della stagione bianca, con il fine di avvicinare correttamente gli appassionati e di evitare comportamenti che possono avere esiti tragici per l’incolumità delle persone. L’incontro, partito in sordina, si sta profilando come un appuntamento di grande rilievo pubblico. «Abbiamo deciso – dice De Infanti – di estendere l’invito anche agli operatori turistici (Promotur), all’Ufficio neve e valanghe e ai sindaci dei comuni di montagna, con l’intento di creare delle sinergie e una comunicazione su più livelli per un fine comune: la corretta informazione e la prevenzione». Se da un lato infatti è giusto cercare di intervenire con norme di contenimento dei pericoli, dall’altro esagerare con i divieti non è la strada giusta da seguire. «Le ordinanze comunali – così Candolini – che vietano il fuoripista per esempio, delle quali in qualche caso, forse non nella nostra regione, si è abusato per eccesso di zelo, non sono la soluzione da perseguire, anche per l’intrinseca durata limitata delle stesse». Lo sciatore consapevole vede il divieto imposto in ambiente alpino stridere con il concetto di libertà che si sposa con la montagna. D’altra parte lo sciatore irresponsabile e senza esperienza può provocare seri danni per una sua azione insipiente e volta al puro divertimento. Occorre trovare un terreno comune. Il fenomeno dello sci fuoripista ha assunto notevoli dimensioni negli ultimi vent’anni e non si può più ignorare. Basti pensare a quanto le case di produzione hanno puntato sull’attrezzatura da freeride rispetto a quella da pista. Lo stesso vale per lo scialpinismo e per il crescente numero di atleti che affrontano gare con le pelli di foca. Qual è dunque il modo giusto di avvicinare a questa pratica? Non resta che partecipare all’incontro, dove non mancheranno le sorprese. In anteprima infatti sarà proiettato il filmato spettacolare realizzato dall’elicottero in occasione della discesa dal Pizzo Collina di nove maestri della scuola di Ravascletto il 12 marzo scorso.