Amaro: droga nella scarpata dell’autostrada

Il dubbio viene a molti e cioè che attraverso l’autostrada A23 Udine -Tarvisio transiti veramente di tutto. E la conferma è data da quattro chili di marijuana, per un valore di oltre 80.000 euro, che sono stati scoperti da una pattuglia della Polizia Stradale di Amaro in una scarpata della rampa di svincolo dell’uscita "Carnia" dell’autostrada A23 Udine-Tarvisio.

La droga era in quattro contenitori di plastica sigillati che sono stati scoperti dagli agenti durante le operazioni di controllo di alcuni automobilisti. Secondo gli investigatori, la droga proveniva dall’Austria ed é stata lasciata nella scarpata dove presumibilmente doveva essere ritirata dai trafficanti. 

Una risposta a “Amaro: droga nella scarpata dell’autostrada”

  1. Aggiornamento del 03/12/2009

    Brillante operazione della polizia di Amaro, che ha sequestrato 4 kg di marijuana. Si tratta, come illustra il comandante Sandro Bortolotti, del più importante sequestro di droga effettuato in alto Friuli. La droga era stata abbandonata, proveniente dall’Austria, in alcuni involucri di nylon, appositamente sigillati per sviare eventuali controlli di cani antidroga, all’uscita del casello autostradale di Amaro. Una pattuglia, nel corso dei normali controlli del territorio, ha notato la confezione avviando subito un lungo appostamento. Gli interessati al ritiro devono essersi accorti della presenza della polizia, e così gli agenti, verso mezzogiorno di martedì, non essendosi presentato nessuno a raccogliere la “merce”, hanno preso in consegna i pacchi portandoli nella stazione di Amaro. Qui se ne è verificato il contenuto, droga di buona qualità, con un forte principio attivo, destinato nolto presumibilmente alla zona di Tolmezzo per le prossime feste natalizie. Il valore sul mercato della droga sequestrata si aggira attorno agli 80 mila ero. «Si tratta- ha detto il comandante Bortolotti – del più grosso quantitativo di droga sequestrato nella zona. Sinora avevamo effettuato sequestri di piccoli quantitativi, per uso per lo più personale». Non si tratta quindi in questo caso di qualche spinello: alla base di questa operazione si presuppone un’organizzazione ben orchestrata che coinvolge persone d’oltre confine. Il sequestro, considerato che generalmente queste organizzazioni fanno precedere il pagamento della droga prima di consegnarla, deve aver recato un indubbio danno economico ai pusher locali

I commenti sono chiusi.