Andrea Valcic: l’augurio al Friuli di vincere sui luoghi comuni


Per una coincidenza di date e festività, questa è l’ultima Cjacarade del 2010 e come tradizione vuole dovrebbe essere dedicata al bilancio dell’anno appena trascorso.
      Se qualcuno chiedesse come è andata, direi che mai come in questa occasione arriva in soccorso la proverbiale voglia di non esporsi dei friulani: «relativamentri» sarebbe dunque la risposta. Certo ambigua  ma indicativa non solo di uno stato d’animo, ma anche della realtà.<br />
      Grandi novità nella politica non ce ne sono, la crisi c’è ancora, ma risulta che pro capite, in controtendenza rispetto all’Italia, qui si sia speso di più. Una signora ha telefonato indignata alcuni giorni fa in redazione, offesa dall’appellativo "spendaccioni", affibbiato ai laboriosi friulani.
      Non se la prenda, signora. Anzi, provi a pensare per un attimo che tutti i luoghi comuni e gli stereotipi applicati al Friuli fossero saltati in aria veramente, che fossero ribaltati. Se insomma quella "Crudel Joibe Grasse", di cui nel 2011 cadono i 500 anni, non fosse solo uno scherzo di Carnevale, ma invece un ribaltone vero di mentalità. Non più "sotans".
      È questo l’augurio che cambierebbe un triste "relativamentri" in un gioioso e allegro: Benon
!

2 Risposte a “Andrea Valcic: l’augurio al Friuli di vincere sui luoghi comuni”

  1. O confessi che cheste volte la Cjacarade di Andrea Valcic no mi je plasude cuissà cè.  Masse enigmatiche…..

I commenti sono chiusi.