Arta Terme: Città di Udine, amministratori e operatori per il rilancio delle Terme

dal MV di oggi.

Primo incontro, negli uffici di Turismo Fvg, tra l’amministratore delegato della Casa di cura Città di Udine, Claudio Riccobon, e gli operatori della ricettività turistica locale (fra i quali il presidente ed il vicepresidente del consorzio Artatur, Gianni Gardel e Mauro Lowentahl, ed il presidente di Carnia Welcome Massimo Peresson), alla presenza del sindaco Marlino Peresson, di diversi assessori e consiglieri comunali (alcuni dei quali presenti anche in qualità di operatori turistici), e di Francesca Bruni per Turismo Fvg. Dagli imprenditori turistici, così come dal sindaco e dai consiglieri, sono venute espressioni di soddisfazione e fiducia per la gara d’appalto che ha portato il Città di Udine, primo operatore della sanità privata accreditata in Regione, ad aggiudicarsi la gestione del polo termale, nell’ambito di un contratto della durata di 18 anni che fa ben sperare in termini di continuità gestionale dopo le movimentate vicende delle ultime stagioni. Non sono mancate neppure diverse proposte concrete affinchè dal rilancio delle terme possa passare un progetto di sviluppo globale del settore turistico. A tal proposito, gli operatori hanno garantito la massima collaborazione. Riccobon, dal canto suo, ha prima di tutto ribadito come la Casa di cura intenda – nel subentro nella gestione del complesso termale (ancora da completare in termini di procedura burocratica) – procedere per gradi, così da evitare salti nel buio. Quindi, si ripartirà innanzitutto con le attività che erano già proposte al pubblico, ma nell’ottica di un potenziamento che richiederà però anche orizzonti temporali più prolungati. «Ci è di conforto – ha spiegato Riccobon – constatare il valido supporto che i vari interlocutori istituzionali ci stanno dimostrando. In questo ambito va ricordata la collaborazione che l’amministrazione comunale ci sta già assicurando in questa fase, che pure ci vede confrontarci ancora in vesti ufficiose». Va aggiunto che per il decollo del progetto si è attivato anche il governatore Tondo. «Uno dei nostri obiettivi a medio termine – ha aggiunto Riccobon – è quello di potenziare la fruizione della termalità e della riabilitazione anche su base residenziale. Un simile progetto da una parte risponde ad un’esigenza di salute molto avvertita in regione, dall’altra crea sicuramente un indotto nel tessuto ricettivo locale». Gli operatori della ricettività hanno evidenziato che l’attivazione di prestazioni termali con residenzialità potrebbe consentire il recupero dei pazienti attualmente deviati su altre regioni, nell’ambito delle convenzioni (ad esempio Inail e Inps), proprio a causa della carenza, in loco, della funzione della residenzialità. E sulla necessità di potenziare in generale le convenzioni, quale strumento per convogliare quanta più utenza possibile sul polo termale di Arta, a fronte peraltro di un incremento e miglioramento complessivo del servizio da proporre, si è chiuso il primo incontro ufficiale.