Arta Terme: (futuri) sindaci a biomasse

Sul tema dell’impianto a biomasse, i candidati sindaci concordano che sulla gestione bisogna essere vigili, ma mentre due si esprimono favorevolmente, l’attuale primo cittadino si dice scettico. Giovanni Battista Somma, che quale sindaco ha dato il via all’iter burocratico della costruzione dell’impianto, commenta come fosse perplesso in prima battuta sul progetto, ma come poi, sollecitato dagli albergatori e dalla Comunità Montana della Carnia, abbia dato il disco verde al progetto. «Avevamo ottenuto risposte confortanti circa l’inquinamento che l’impianto poteva determinare. Non potevamo mettere in dubbio la parola dei tecnici scelti dall’ente sovracomunale. Ora però ho bloccato tutto in attesa di risposte esaurienti circa l’economicità e l’impatto ambientale sollevati dal Comitato». Favorevole al massimo l’ex sindaco Giovanni Battista Gardel che racconta come dalle visite compiute dove gli impianti già esistono, abbia potuto verificare la bontà della scelta del biomassa. «Non dipenderemo più dal mercato del petrolio, potendo, grazie ai nuovi incentivi statali ed europei, fornire alla centrale energia pulita attraverso il fotovoltaico, in modo che l’impianto sia completamente autonomo». «Non intendo mettere in discussione l’iniziativa, ma sono aperto a discutere migliorie». Gardel rivendica un ruolo importante dell’amministrazione comunale all’interno del consiglio di amministrazione della società di gestione. Riguardo all’ubicazione del sito, non si troverebbe così vicino alle terme come si vorrebbe far credere, “ma sorge su un sito dove un tempo c’erano le segherie Secardi”. Marlino Peresson invece si dice favorevole all’impianto qualora siano rispettati i dettami dell’eco compatibilità con la zona e le terme in particolare. Peresson si dice favorevole all’utilizzo di risorse locali, quali la legna, in quanto si potrebbe muovere un volano per l’occupazione e per la manutenzione del bosco, con la creazione di vie di penetrazione forestale anche a favore delle famiglie e non solo del pubblico. «Attendiamo l’incontro con la Comunità montana affinché i tecnici ci rassicurino che l’impianto non emetta polveri sottili e riduca l’anidride carbonica, non solo in funzione del turismo del paese, ma anche dal punto di vista dell’agricoltura, che potrebbe essere danneggiata da emissioni di sostanze cancerogene».<br />