Aviano: uno studioso USA svela le atomiche presenti all’interno dell’aeroporto Pagliano e Gori


Donatella Schettini dal MV di oggi

Le atomiche custodite all’interno dell’aeroporto Pagliano e Gori sono perfettamente funzionanti. Lo sostiene Hans M. Kristensen, direttore del Progetto di informazione atomica del Fas, Federazione degli Scienziati Americani, a cui abbiamo rivolto alcune domande. Lo stesso scienziato ha partecipato alla redazione dell’annuale “Bullettin of the atomic scientists”, recentemente pubblicato, nel quale si traccia la situazione degli ordigni atomici targati Usa in Europa e le strategie dell’amministrazione di Barack Obama.

Secondo le informazioni in possesso di Kristensen, le testate presenti ad Aviano «sono tutte bombe B61 adatte agli F-16, gli aerei del 31° Fighter Wing. Le bombe sono pienamente funzionanti e sono di due versioni: B 61-3 e B 61-4. A partire dal 2018 circa – sottolinea Kristensen – gli Stati Uniti prevedono di sostituire le armi con una nuova versione della B 61 chiamata B 61-12». La produzione di bombe B61, peso di 700 libbre, 13 pollici di diametro e poco meno di 12 metri di lunghezza, è cominciata a metà degli anni '60 e, successivamente, sono stati progettati e costruiti modelli “migliorativi”. Adesso è tempo del salto di qualità con il modello 12: non si sa se ad Aviano, dove nessuno ha mai confermato la presenza di ordigni nucleari, ci sarà il cambiamento. Di certo «la B61-12 – spiega Kristensen – avrà nuovi dispositivi di sicurezza e caratteristiche che vanno ad aggiungersi a quelle che già sono state installate nelle B61”. Stando al bollettino annuale degli scienziati le 50 bombe sono custodite in 18 punti si stoccaggio, in grado di accogliere fino a 72 ordigni.<br />
 

 La svolta antinucleare annunciata lo scorso anno dal presidente degli Usa Barack Obama aveva fatto sperare il mondo pacifista in un ritiro delle armi. Ma Kristensen precisa: «Il presidente Obama non ha annunciato l’intenzione di ritirare le armi nucleari da qualsiasi luogo, ma di ridurre il numero delle testate strategiche distribuite come previsto dal nuovo trattato Start con la Russia. Le armi nucleari non strategiche in Europa non sono interessate dal trattato. Il governo americano vuole cominciare a parlare con la Russia della riduzione del numero delle armi nucleari non strategiche, ma è troppo presto per dire cosa accadrà e quando».
L’altro sito italiano che ospiterebbe le bombe atomiche in Italia è Ghedi: secondo la Fas lì il numero degli ordigni è stato ridotto: «Le bombe sono sempre a Ghedi – spiega Kristensen – ma credo che il numero sia sceso a 10 o 20».
 Nella malaugurata ipotesi di un attacco nucleare non si deve pensare che siano coinvolti solo gli aerei della struttura militare che le ospita. Per questo aerei di diversi Paesi e basi militari si esercitano per «lavorare insieme». «Nel maggio 2010 – si legge ancora nel bollettino – l’esercitazione si è tenuta ad Aviano con più di 20 aerei provenienti da sette Paesi».
Futuro. «Alla luce della situazione venutasi a creare in Medio Oriente – conclude Hans M.Kristensen – e dell’intenzione degli Stati Uniti di continuare il sostegno militare della Nato, penso che sia una scommessa sicura dire che la base di Aviano continuerà a essere una struttura importante per gli Stati Uniti ancora per molti anni a venire».