Azzano Decimo: la corsa per evitare espulsione per la famiglia Dafani

”Tutti insieme dobbiamo trovare un lavoro alla mamma di Sanaa, per permetterle di restare in Italia con le due bambine”: e’ l’appello lanciato oggi dall’Imam di Pordenone, Mohammed Ouatiq, in relazione al rischiodi espulsione per la famiglia Dafani (madre di Sanaa, la diciottenne marocchina uccisa dal padre perche’ frequentava un ragazzo italiano), in base all’ordinanza”anti sbandati” del Comune di Azzano Decimo (Pordenone). ”Lo sforzo – ha aggiunto l’Imam – deve essere fatto datutti. Come abbiamo gia’ dimostrato sostenendo le spese delfunerale e dell’oneroso trasporto in Marocco della salma diSanaa, come comunita’ islamica continueremo ad aiutare la donna,ma per darle stabilita’ in Italia ha bisogno di un lavoro. Tutti noi siamo pronti a collaborare anche per la custodia dellebimbe, quando la madre sara’ impegnata”.

”Ho visto mio marito per l’ultima volta il 15 settembre, giorno dell’omicidio,e non voglio vederlo mai piu’. Basta”: lo ha dichiarato oggi Dafna Charuk Dafani, . Ai microfoni della Tgr Rai del Friuli Venezia Giulia, la donna, che rischia di venir espulsa perche’ priva di mezzi di sostentamento, ha aggiunto, in un italiano stentato, di non aver perdonato il marito. Quanto al futuro della sua unione coniugale, ha affermato: ”Basta matrimonio”, a significare la sua volonta’ di non avere piu’ nulla a che fare con l’uomo che le ha ucciso la figlia. La Dafani, che vive ad Azzano Decimo (Pordenone) da una decina d’anni, ha anche lanciato un appello: ”Voglio stare qua in Italia. Voglio cercare lavoro per le mie bambine di 4 e 9 anni, che sono nate qui. Non voglio andare in Marocco”.

3 Risposte a “Azzano Decimo: la corsa per evitare espulsione per la famiglia Dafani”

  1.  Hei, utente anonimo, tu che non ti fai identificare… Perchè non ci vai tu fuori dall’ Italia?
    l’Omino.

  2. sanaa non doveve essere uccisa per cosi poco ma la dovevano lasciare fare quello che voleva perchè dopo tornera come era

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