Bagnaria Arsa: i proprietari bloccano i Carotaggi “abusivi” per la TAV

di Francesca Artico

L’intervento dei proprietari e la mobilitazione dei comitati No Tav della Bassa Friulana, ha fatto smobilitare il “cantiere” di scavo per i carotaggi nei terreni dell’azienda agricola Costantini Scala Carlo di Castions delle Mura, in comune di Bagnaria Arsa, dove dovrebbe passare la tratta friulana del discusso Corridoio 5. Momenti di tensione, ieri mattina, tra alcuni esponenti del comitato No Tav, i proprietari dell’azienda e i responsabile della Rct di Liscate Milanese che, per conto della Italfer, stava effettuando dei rilievi geologici nei terreni coltivati (si tratta, tra l’altro, di un sito soggetto a scavi archeologici) di proprietà di Carlo Costantini Scala. Lavori avviati senza alcuna autorizzazione da parte dei proprietari che, soltanto per puro caso, hanno appreaso dell’intervento in corso.<br />Alcuni giorni prima infatti, Ico Costantini Scala (noto per l’impegno profuso assieme alla moglie Britta contro la Tav e l’ipotesi di cementificio a Torviscosa) aveva notato alcuni operai che stavano effettuando degli scavi in alcune zone della frazione di Bagnaria. A una sua richiesta se stessero realizzando dei pozzi, gli era stato detto che stavano effettuando dei carotaggi in profondità, carotaggi che avrebbero eseguito anche in alcuni terreni agricoli.
A quel punto Costantini Scala ha allertato i comitati (erano presenti i No-tav Bagnaria Arsa, di Porpetto e Villa Vicentina, il CCoordinamento regionale Bassa friulana-Ecologia sociale-Infoaction e il Comitato contro il Corridoio Cinque di Monfalcone) che, ieri mattina, hanno bloccato il “cantiere” facendo intervenire anche i carabinieri di Torviscosa (richiesti anche dal geologo della Rct, Sebastiano Caruso), per smobilitarlo, cosa avvenuta dopo le dovute spiegazioni.
Ora, la proprietà del sito potrebbe intentare un’azione civile per la richiesta dei danni. «Nessuno ci ha avvisato dei carotaggi su questi terreni – dice Carlo Costantini Scala-, terreni che sono coltivati a prato stabile e radura e per i quali ho ricevuto contributi europei proprio perché intendo ripristinare in essi la flora e la fauna autoctoni. Sono contrario alla Tav, soprattutto in questo territorio per l’impatto ambientale che procura, anche se il trasporto ferroviario mi trova daccordo, ma non con un simile impatto».
Paolo De Toni, portavoce dei No Tav, ha ribadito che questa azione va interpretata «come un atto di forzatura in quanto la progettazione è in fase di stallo e si deve far vedere all’Europa che si va avanti. Il tracciato non è stato sottoscritto dai comuni di Porpetto e Torviscosa; non c’è accordo politico per questioni frontaliere sulla Venezia –Trieste, in quanto il tratto veneto corre lungo la litoranea e quello friulano lungo l’autostrada. La Trieste – Divacja e stata cassata e bocciata la tratta Isontina dal Ministero per le gallerie sul Carso».