Buja: le sagre sono a rischio estinzione causa troppa burocrazia


di Maura Delle Case

Norme troppo restrittive che impongono agli organizzatori, anche di feste piccolissime, tutta una serie di vincoli da rispettare mettendo letteralmente a rischio l'esistenza delle tradizionali feste di paese. In questa situazione, a Buja, si trovano ben 5 manifestazioni i cui organizzatori hanno palesato al Comune la difficoltà ad organizzare le rispettive feste, che dunque nel 2011 rischiano di saltare. A denunciare la situazione è il sindaco di Buja, Luca Marcuzzo, che definisce assurdi gli adempimenti richiesti dalla normativa nazionale agli organizzatori di piccole manifestazioni e annuncia a breve una presa di posizione. «Quel che intendiamo fare – annuncia il primo cittadino – è redigere un ordine del giorno di maggioranza, da discutere poi in conferenza dei capigruppo così che possa essere condiviso dall'opposizione, per chiedere alla Regione d'intervenire con una sorta di moratoria alla legge nazionale». «Anche per la più piccola festa oggi il Comune è infatti costretto – continua Marcuzzo – a convocare la commissione pubblico spettacolo che ha il compito di verificare che tutte le strutture fisse utilizzate dalle associazioni durante le feste siano a norma dal punto di vista della sicurezza, della certificazione degli impianti e ancora delle norme sanitarie. Cosa impossibile nella maggior parte dei casi, ci vorrebbero – dichiara il primo cittadino – investimenti a dir poco consistenti per sistemare le strutture di cui disponiamo, che non rispondendo ai requisiti stabiliti dalla legge non possono ottenere il nulla osta da parte della commissione. Se fino a oggi qualche occhio è stato chiuso, d'ora in avanti non sarà più possibile farlo e questo rischia di compromettere l'esistenza di piccole feste che sono fondamentali per le comunità, specie nei borghi minori». A rischio, come detto, ce ne sono ben 5. «Da Ursinins Grande a Urbignacco, passando per Tomba, Santo Stefano con la sua festa di Sant'Ermacora» e Madonna con la festa del Carmine", precisa Marcuzzo. Mentre il borgo di Ursinins piccolo, alle prese con gli stessi problemi, ha deciso quest'anno di trasferirsi in Monte, all'interno dell'area festeggiamenti, dove la festa, conclusa di recente, è stata ospitata sotto la grande struttura comunale, questa a norma. «E' assurdo – conclude il sindaco – che per iniziative piccole nonché sporadiche, che si svolgono anche una sola volta l'anno, si debba impegnare un'elevata quantità di risorse per interventi di messa a norma delle strutture. Approveremo dunque in consiglio un apposito ordine del giorno, chiedendo agli enti superiori di trovare una strada legislativa che faccia rientrare in una normativa più snella le piccole sagre, salvandole così da una fine che viceversa pare quasi certa e che coincide con la chiusura».