Buttrio: ricette false con il nome di un medico Tolmezzino

Al momento non si sà chi sia il medico Tolmezzino coinvolto a sua insaputa in un giro di ricette false, anche se la cosa non deve essergli risultata per niente divertente, dato che ha dovuto sporgere denuncia Falsificava ricette mediche con cui acquistava farmaci: un uomo di Buttrio (Udine) e’ stato denunciato dalla Polizia di Tolmezzo Il 48enne ha falsificato, in agosto e ottobre, le firme e le ricette di un medico di Tolmezzo, con cui poi acquistava farmaci per uso personale – in particolare antidolorifici e antidepressivi – in una farmacia di Favaro Veneto (Venezia). La titolare, insospettita, ha contattato il medico di Tolmezzo, che ha denunciato il fatto alle autorita’ competenti.

Una risposta a “Buttrio: ricette false con il nome di un medico Tolmezzino”

  1. Aggiornamento del 18/11/2008

    Falsificava le ricette per ottenere antidolorifici e antidepressivi a volontà. Per questo un quarantottenne di Buttrio è stato denunciato dalla Polizia del Commissariato di Tolmezzo. A consentire l’avvio delle indagini e il sequestro dei medicinali, la destrezza di una farmacista della provincia di Mestre, che ha notato delle incongruenze nelle ricette.

    Ad insospettirla, il fatto che l’uomo di Buttrio si facesse firmare le ricette da un medico di Tolmezzo, cercando poi di reperire i medicinali in Veneto. A spiegare i dettagli dell’operazione, il Commissario capo Alessandro Miconi: «Tutto è nato dalla segnalazione di una farmacia di Favaro di Mestre. La farmacista, nell’arco di qualche mese, si è trovata in mano due volte le ricette dell’uomo di Buttrio, sottoscritte da un medico di Tolmezzo. Una discrepanza che l’ha insospettita, nonostante la ricette fossero falsificate molto bene. La farmacista – ha aggiunto Miconi – ha perciò avvertito il medico di Tolmezzo il quale è letteralmente caduto dalle nuvole».

    Da qui la scoperta che la firma in calce alla ricetta era un falso. Il medico si è subito recato al Commissariato di Tolmezzo per sporgere denuncia, dando di fatto il via alle indagini. L’identificazione del residente di Buttrio è stata piuttosto rapida, grazie anche al fatto che la farmacista di Favaro aveva trattenuto la tessera sanitaria dell’uomo.

    «Dopo aver ottenuto un mandato di perquisizione dalla Procura di Venezia – ha aggiunto Miconi – abbiamo trovato nell’abitazione dell’uomo un campionario dei medicinali insieme ad una serie di fogli per ricette in bianco». Complessivamente gli agenti della Polizia hanno rinvenuto una ventina di scatole di Lyrica, Liponorm e Contramal, antidolorifici e anti depressivi la cui assunzione, se non controllata, può provocare gravi danni alla salute. Per ora è stato accertato che almeno cinque di queste confezioni sono state acquistate dalla farmacia di Favaro con l’ausilio delle ricette false. Il sospetto è però che anche gli altri medicinali rinvenuti possano essere stati recuperati nello stesso modo, probabilmente in altre farmacie del Triveneto. «Se non avessimo portato a termine questa operazione – ha detto Miconi – con tutta probabilità il residente di Buttrio avrebbe continuato a falsificare le ricette, come dimostra il blocchetto in bianco che abbiamo ritrovato nella sua abitazione. In questo caso la collaborazione tra le forze di polizia e l’ambito sanitario ha funzionato molto bene».

    Da quanto si è potuto apprendere, l’uomo avrebbe scelto casualmente di falsificare la firma di un medico di Tolmezzo, rintracciando le sue generalità sull’elenco telefonico.

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