Campoformido: 67enne filma la moglie e l’amante, indagato per stalking

di LUANA DE FRANCISCO

Due relazioni naufragate nel giro della stessa estate: una sentimentale, l’altra di sesso a pagamento. Evidentemente troppo, per un idraulico 67enne di Campoformido che, del rapporto intrattenuto con quelle donne – la compagna di 58 anni e l’“altra” di 35 –, aveva segretamente filmato ogni amplesso. E che, per riavvicinarle a sè, non ha esitato a ricattarle, facendo leva proprio sulle immagini rubate alla loro intimità. Finendo così per scivolare anche nel reato di stalking.
 

 

Il caso è finito davanti al Gup del tribunale di Udine, Roberto Venditti, che, ieri, si è pronunciato per il rinvio a giudizio dell’uomo. Sarà dunque il vaglio dibattimentale a fare chiarezza sulle responsabilità di Bruno Tonizzo, accusato di tentata estorsione e stalking nei confronti di entrambe le donne, oltre che di danneggiamento per avere sgonfiato uno degli pneumatici dell’automobile della ex. A favore del rinvio si erano espressi anche il pm Andrea Gondolo, titolare del fascicolo, e il difensore, avvocato Luciano Missera, riservandosi miglior difesa al dibattimento – dove preannuncia di portare testimoni e documenti in grado di scagionare il proprio cliente –, ma insistendo, nel contempo, per il proscioglimento del capo d’imputazione relativo al presunto stalking a danno della più giovane delle due donne, che, al contrario dell’altra, non aveva sporto alcuna querela. Istanza che il pm ha respinto, trattandosi di reato perseguibile d’ufficio.
A dare il via al procedimento, dunque, era stata l’ex compagna, una straniera che, dopo averlo lasciato, nel corso dello scorso autunno se l’era spesso ritrovato attorno, con atteggiamento ora minaccioso, ora persecutorio. Stanca delle sue insistenze, in dicembre lo aveva denunciato, mettendo in moto la macchina investigativa dei carabinieri. Che, nel corso di una perquisizione domiciliare, avevano scoperto l’“archivio” a luci rosse dell’uomo. Una sessantina di filmati in formato dvd, diligentemente ordinati con etichette sulle quali, oltre al nome dell’ex, compaiono anche quelli di un’altra donna. Cioè della 35enne che l’idraulico conosceva da tempo (almeno una decina d’anni) e con la quale aveva cominciato ad avere rapporti sessuali a pagamento. Un’attività che la donna svolgeva come secondo lavoro, per “arrotondare”, e che però aveva finito per renderla non meno “vulnerabile” dell’altra.
A insaputa di entrambe, stando alla tesi accusatoria, Tonizzo si dilettava a filmare le performance che, di volta in volta, aveva a letto con ciascuna di loro. Materiale “scottante”, del quale l’uomo, probabilmente incapace di accettare il doppio abbandono, aveva deciso di servirsi per ricominciare l’una e l’altra relazione. Alla ex, avrebbe detto di essere pronto a spedire i filmati ai figli e al datore di lavoro, mentre per la escort avrebbe coinvolto il fidanzato. Simili anche gli atti persecutori – dal pedinamento all’attesa sotto casa – messi in atto con entrambe. Molestie capaci, nel caso della 35enne, di indurla a cambiare numero di cellulare e indirizzo di residenza. Fino al 31 marzo, quando, nei suoi confronti, il Gip aveva disposto la misura degli arresti domiciliari. Restrizione scaduta per estinzione lo scorso 1° ottobre.