Carnia: la grandine ha fatto arrossare gli aghi dei pini silvestri


I primi ad accorgersene sono stati i Forestali regionali che monitorizzano costantemente la situazione e il fenomeno viene attribuito alle grandinate che hanno colpito recentemente la Carnia.

Dal sito della Vita Cattolica

Dall’inizio di luglio in alcune zone della Carnia, in particolare tra Tolmezzo e Villa Santina, si è verificato un forte e repentino arrossamento degli aghi dei pini. Lo fa sapere in una nota la Regione, segnalando che «il fenomeno ha colpito con particolare evidenza i pini neri ma anche, con minore intensità, i pini silvestri».  

La situazione è stata segnalata ai competenti uffici della Regione da parte del personale delle stazioni forestali di Tolmezzo e Villa Santina che opera un continuo monitoraggio dello stato di salute delle foreste del Friuli-Venezia Giulia nell’ambito dell’inventario fitopatologico forestale regionale, «Bausinve».  Nelle aree interessate dal fenomeno sono stati eseguiti dei sopralluoghi, da parte del personale regionale con esperti in patologia forestale dell’Università di Udine, per stabilirne la causa.  La valutazione dei campioni vegetali raccolti è ancora in corso ma, da un primo esame delle piante colpite, la causa dell’arrossamento degli aghi dei pini è stata attribuita ad una violenta grandinata verificatasi il 16 giugno che ha causato consistenti ferite meccaniche alle piante. <br />

«Malauguratamente nelle pinete è sempre presente una malattia tipica delle conifere e in particolar modo dei pini dovuta a un fungo, Diplodia pinea, in grado di causare il disseccamento dei getti dell’anno e dei rami – fa sapere la Regione –. La presenza di questo agente di norma passa inosservata nelle pinete di origine naturale e in buono stato vegetativo, anche se sempre presente sulle vecchie pigne, su qualche germoglio, sui rami indeboliti per altre cause: le ferite causate dalla grandine hanno invece probabilmente causato una vera e propria esplosione della malattia, in quanto esse facilmente costituiscono una via d’entrata per nuove infezioni».  

Anche se sul territorio regionale si sono già verificati in passato analoghi episodi (nel 2003 e 2004 nel Carso duinese e in Val d’Arzino) è impossibile, al momento attuale, prevedere con certezza l’evoluzione dello stato fitosanitario delle pinete percorse da grandine il 16 giugno. Solo tra alcuni mesi sarà possibile distinguere i soggetti irrimediabilmente compromessi da quelli che evidenziano segnali di ripresa; la situazione sarà comunque tenuta sotto controllo dal personale forestale, dal Servizio fitosanitario, chimico-agrario, analisi e certificazione dell’Ersa e dagli esperti in patologia forestale operanti nell’ambito del programma «Bausinve».