Carnia: permessi ok e nessun danno, sindaci favorevoli alla Motocavalcata

di Tanja Ariis

I sindaci di Sutrio, Prato Carnico, Sauris e Lauco non condividono le critiche delle associazioni ambientaliste e del Cai alla Motocavalcata delle Alpi Carniche, in programma nel fine settimana: per loro l’evento e il mototurismo sono un’opportunità per il territorio. Tra di essi c’è chi pone piuttosto il problema rappresentato dai motociclisti che durante tutto l’anno e senza alcuna autorizzazione sfrecciano per sentieri e strade loro vietate, creando danno, e contro cui sul territorio poco riesce a fare anche il Corpo forestale regionale, ora più indirizzato ad altri compiti. Lo fa presente in primis il sindaco di Sauris, Stefano Lucchini, sorpreso dal fatto che le associazioni ambientaliste critichino la corsa e non si concentrino su invece questo problema, cui il suo Comune con un vigile part-time e la forestale “depotenziata” non riesce a far fronte. Lucchini segnala poi come nessun sentiero da trekking sia interessato dalla Motocavalcata e osserva come il sapere chi la organizza renda più semplice individuare i responsabili in caso di danni. Per Omar D’Agaro, sindaco di Prato Carnico, se è giusto monitorare eventuali impatti ambientali, dall’altra la motocavalcata «non è una gara. Non vedo quindi – dice – né grandi rumori né danni per le piste forestali. È una gita in moto effettuata non con moto da cross o da corsa e si tiene una volta l’anno. Stiamo cercando il modo di far conoscere il nostro territorio. È chiaro che non possiamo distruggere per far conoscere, ma dobbiamo anche concedere un po’ del nostro territorio. Tirarsi indietro vorrebbe dire volersi isolare. Col turismo possiamo risolvere diversi problemi. Prato Carnico da anni è meta di passaggio di moltissimi motociclisti, è un turismo abbastanza vissuto che può essere sviluppato. Credo che più che questo evento rappresentino un problema sulla nostra montagna le competizioni private con moto da cross che ci stanno distruggendo mulattiere e strade forestali, percorrendo strade con divieto e sentieri». Per il sindaco di Sutrio, Manlio Mattia, «le moto andranno a 50 km l’ora. Non capisco – afferma – dove sia il problema. Il territorio si spopola e non si può essere contrari a iniziative che possono rivitalizzarlo. Non conosco i numeri di moto che parteciperanno alla manifestazione, se fossero 5 mila potrebbero porre un problema ecologico, ma se saranno 200 non credo. Si tratta di gente tranquilla, che va piano, si gode il paesaggio. Ci sono già tanti motociclisti austriaci e tedeschi che frequentano il nostro territorio, lo Zoncolan, sono una fetta del nostro turismo». Il sindaco di Lauco, Olivo Dionisio, vigilerà sul ripristino dei siti interessati dalla Motocavalcata in caso di danni, ma vede l’evento come un’opportunità e ricorda di aver già anni fa chiesto con un odg, inascoltato, ad altri colleghi e alla Comunità montana di trovare un sito a fondovalle per tale pratica sportiva. Per lui è anche un’attrattiva turistica che mobilita molta gente, oltre al fatto che gli stessi organizzatori, prima di tali eventi, «fanno anche un servizio di manutenzione del territorio».