Carnia: trasporto, la Provincia propone di provare il servizio a chiamata

http://www.saf.ud.it/cms/data/pages/files/000010_foto1_popup.jpg

La Provincia di Udine propone di sperimentare insieme con le amministrazioni comunali interessate, il servizio di trasporto a chiamata nei Comuni della montagna in cui ora è attivo il “trasporto integrativo”, vale a dire il servizio dei bus tra frazioni e capoluogo aggiuntivi alle corse di linea pari, per la Provincia di Udine a 39 mila chilometri. Se ne è parlato lunedì a palazzo Belgrado nell’ambito di un incontro tra il presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini, il vice, Franco Mattiussi, la Saf gestore dei servizi di Tpl e gli amministratori locali. I Comuni che usufruiscono del servizio sono Ovaro, Arta Terme, Moggio Udinese, Zuglio, Resia, Paluzza, Pontebba e Comeglians. «La sperimentazione proposta rientra in una rimodulazione del servizio che ci consentirebbe di continuare, comunque, a garantire alla popolazione i collegamenti in essere prevedendo nuove modalità ai fini di ottimizzare la gestione», ha spiegato in apertura d’incontro il vicepresidente con delega ai trasporti, Franco Mattiussi. «La fase di test è funzionale a impiegare al meglio possibili economie ma è anche propedeutica – ha ricordato Mattiussi – all’entrata in vigore, gennaio 2015, del nuovo piano regionale del trasporto pubblico locale». Tale piano, infatti, così come approvato dai sindaci a luglio, prevede che il trasporto pubblico nelle aree “a domanda debole” (in cui è inclusa anche la fascia in cui è operativo il servizio integrativo) venga effettuato con il servizio a chiamata. «La sperimentazione proposta ai Comuni e da attuarsi a un anno dall’entrata in vigore delle nuove disposizioni – ha evidenziato Mattiussi -, potrebbe chiarire lo scenario organizzativo e operativo futuro. L’area in questione si presta a questo tipo di rimodulazione con servizio a chiamata o anche altre modalità. Il tutto va, comunque, pianificato con le amministrazioni comunali». Dal canto loro, i rappresentanti dei Comuni hanno ringraziato la Provincia e si sono detti favorevoli alla rimodulazione anche attraverso sperimentazione della modalità a chiamata, da definirsi in successivi incontri e con proposte alla mano. «Questa esperienza – ha concluso Mattiussi – sarà utile all’utenza che dal 1º gennaio 2015 dovrà adeguarsi alle novità».