Cercivento: 18/04/11 ecco le foto della manifestazione spontanea per il no alla privatizzazione dell’acqua

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Ringraziamo Luca Nazzi per l'invio delle foto che testimoniano  la protesta presso il municipio del paesedei comitati locali che sono contrari alla presa in carico degli acquedotti da parte di Carniacque, appoggiando i con i tre sindaci "resistenti" di Cercivento, Ligosullo e Forni Avoltri.

Dall'altra parte Paolo Albano butta acqua sul fuoco minimizzando sia l'ultimatum che l'invio della missiva incriminata

 

Queste le sue dichiarazioni:
"Non si darà atto al sequestro delle reti idriche da parte di Carniacque nei confronti dei comuni di Cercivento, Ligosullo e Forni Avoltri. Non ci saranno atti di forza nei confronti del tre comuni che non vogliono cedere la gestione alla società consortile. La lettera nella quale chiedevamo ai tre comuni di consegnarci le reti idriche, era un atto dovuto, richiestoci dall’Ato. Abbiamo ricevuto dagli avvocati dei tre comuni una lettera nella quale ci comunicano la loro intenzione a non concederci la gestione dei servizi idrici, almeno sino alla sentenza sul tema da parte dell’autorità delle acque nazionale prevista per il mese di maggio 2011".

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Una risposta a “Cercivento: 18/04/11 ecco le foto della manifestazione spontanea per il no alla privatizzazione dell’acqua”

  1. aggiornamento del 19/04/2010

    Oltre 200 firme su un popolazione di 660 abitanti: tanti sono i cittadini di Treppo Carnico contrari al progetto, ritenuto indispensabile dal sindaco Maurizia Plos, dei parcheggi nelle frazioni di Zenodis e Tausia. La raccolta di firme parte da una riunione voluta dalla Lega Nord con Mauro Muser che ha criticato la variante al Prgc che prevede i parcheggi. Una soluzione invisa, specie quella per Tausia, dove si prevede la realizzazione di una strada per raggiungere pochi posti macchina che dovrebbero essere creati per alcune abitazioni. Una scelta troppo costosa in termini economici per ricavarne solo quattro o cinque posti macchina. Un prezzo troppo alto, secondo il Carroccio, che auspica soluzioni meno impattanti dal punto di vista paesaggistico e che toccherebbe diverse proprietà private. Ora la parola è passata ai comitati che chiedono, assieme alla Lega Nord, che l'amministrazione Plos ravveda la propria posizione per non entrare in contrasto che le richieste di una parte, importante, della popolazione. (g.g.)

    Intervento congiunto delle stazioni del Cnsas di Gemona e Forni Avoltri nella serata di domenica. Un 45enne di Cavazzo (E.C. le sue iniziali) è stato recuperato dai volontari del Soccorso alpino nei boschi sopra Somplago, nella zona del lago. L'uomo era uscito di casa al mattino per un'escursione ma non vedendolo rientrare, verso le 18.30, i suoi famigliari hanno lanciato l'allarme. Il personale del Cnsas, coadiuvato nelle ricerche dagli uomini del Soccorso alpino della Gdf e dei carabinieri di Tolmezzo, ha fatto intervenire un elicottero della Protezione civile regionale, per tentare di chiudere l'intervento prima del calar della sera. Dopo aver preso a bordo i tecnici del Cnsas, il velivolo ha effettuato una ricognizione sulle montagne che sovrastano gli abitati di Somplago e Alesso, individuando l'escursionista dopo più di un'ora. Vista l'impossibilità di recuperarlo con l'elicottero, le squadre del Soccorso alpino si sono dirette a piedi verso il luogo dell'avvistamento, riportandolo a valle attorno alle 21.30. L'uomo, è stato accompagnato all'ospedale di Tolmezzo. (a.c.)

    CERCIVENTO Scade l'ultimatum di Carniacque spa ma i tre comuni di Cercivento, Ligosullo e Forni Avoltri non cedono le loro reti idriche. È stato presidiato ieri da un centinaio di manifestanti (200 per gli organizzatori, 90 per la Questura) il municipio di Cercivento per ribadire il "No all'acqua privata". Sebbene la società che gestisce il ciclo integrato delle acque avesse, con il suo presidente Paolo Albano, chiarito che non ci sarebbe stato alcun atto impositivo ieri alla scadenza dell'ultimatum e che nessuno si sarebbe presentato per costringere i tre sindaci a consegnare alla società le loro reti idriche, i comitati la gente del posto, alcuni "armati" simbolicamente con forconi, controllati dalle forze dell'ordine, hanno dato vita a un sit-in davanti al comune di Cercivento, divenuto simbolo di questa, e di altre proteste della Carnia, per impedire a eventuali rappresentanti di Carniacque di prelevare le reti dell'acqua ancora gestite dalle amministrazioni comunali. A dare man forte ai comuni i comitati (Carniainmovimento, Pas-Dolomiti, Movimento Mont, Wwf ed altri) che negli ultimi tempi hanno alzato la voce contro la gestione privatistica delle acque, contro gli elettrodotti e il progetto del pompaggio delle acque del lago di Cavazzo. Raggiante di questo ennesimo successo Renato Garibaldi di Carniainmovimento, ha ammonito: «Non si illudano, non cederemo: quando si presenteranno per acquisire definitivamente le reti idriche, troveranno la gente inferocita a contrastare questo ladrocinio». Corre su internet la protesta, al pari del nord Africa. «Non abbiamo mobilitato i nostri sostenitori con le solite 7 mila email, ma lo faremo per il referendum di giugno: un governo che non ascolta i cittadini e che li costringe a un referendum per salvare l'acqua, è delegittimato». «La nostra non è una battaglia ambientalista locale, ma è una scelta di vita, un progetto di sviluppo delle nostre terre». «Una prepotenza – ha detto Franceschino Barazzutti – una società per azioni, commerciale, di diritto privato, si permette di avanzare un'intimazione a un Comune, un ente pubblico di rango costituzionale. La Repubblica prevede lo Stato, le regioni, le province e i comuni e non prevede né Ato, né Carniacque». Roberto Pizzutti del Wwf ha detto che «fin quando Carniacque troverà un gruppo compatto come il nostro dovrà fare i conti con la propria coscienza, perché non potranno fare i prepotenti». Cristian Morassi, vicesindaco ha espresso la sua rabbia: «Essere qui oggi non è inutile. Ciò che mi fa rabbia è che le amministrazioni che negli anni hanno messo a posto acquedotti e fognature debbano ora regalarle a gente di fuori». Gino Grillo

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