Cielobuio: quando le luci uccidono le stelle

Troppe luci notturne "uccidono" le stelle e fanno aumentare i consumi energetici. Per questo un anno fa il consiglio regionale varò una legge, che favoriva il risparmio e limitava quello che viene definito "inquinamento luminoso". «Ora lo stesso consiglio sta per indebolire questa legge – denuncia l’associazione Cielobuio che aveva pomosso l’intervento legislativo – Un fatto molto grave, proprio mentre i Comuni si lamentano per le bollette divenute insostenibili, gli studi sui gravi effetti dell’inquinamento luminoso per la salute dell’uomo e dell’ambiente si moltiplicano e, come se non bastasse, sono sempre più frequenti i casi di incidenti stradali provocati dall’abbagliamento causato da fari mal direzionati. E’ allora il caso di chiedersi a chi serve davvero un ritorno al passato, quali sono i veri motivi alla base del tentativo di abrogare alcuni importanti articoli della legge regionale».

Nel mirinod ell’associazione l’approvazione del disegno di legge regionale 37 che sarà discusso prossimamente a Trieste. Questo provvedimento contiene tra le varie norme l’abrogazione di alcune parti della legge regionale 15 del 2007, approvata a larga maggioranza e in maniera trasversale dopo un lavoro preparatorio durato ben cinque anni.

«Se davvero fossero approvate tal quali queste modifiche – continua Cielobuio in una notadiffusa ieri – verrebbe meno uno dei principi ispiratori della legge, ovvero l’obbiettivo di migliorare l’efficienza degli impianti di illuminazione notturna per limitare lo spreco di energia. Saranno infatti eliminati i termini per adeguare gli impianti, anche quelli molto inquinanti, nonostante i tempi concessi gestiti siano amplissimi. Di fatto, gli impianti inquinanti potranno continuare a funzionare a tempo indeterminato senza che i loro proprietari, pubblici o privati che siano, possano essere obbligati a metterli a posto». «Si tratta – rileva ancora l’associazione – di un duplice schiaffo dato ai cittadini: sono loro a pagare le bollette cresciute in due anni di oltre il 35%; sono sempre loro a soffrire per i gravi effetti ormai documentati sulla loro salute e sull’ambiente nel quale vivono. La situazione nella nostra regione, dopo anni di totale mancanza di regole, era divenuta insostenibile tanto che la legge era fortemente auspicata anche dal mondo scientifico preoccupato del rapido deterioramento delle condizioni ambientali notturne. E anche per quanto riguarda la sicurezza l’illuminazione è un falso problema quando le luci vengono, nella maggior parte dei casi, dirette verso l’alto».