Cividale: gli ispettori Unesco promuovono “I Longobardi in Italia”


di Lucia Aviani

La candidatura Unesco “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568.774 d.C.)” ha superato, questa volta, la prova d’esame: l’Icomos (l’organizzazione che si occupa della a conservazione dei monumenti storici e dei siti mondiali, “braccio operativo” dell’Unesco), non ha infatti avanzato, a differenza di quanto avvenuto dopo l’ispezione del 2008, alcun rilievo sui siti del circuito, men che meno per Cividale, capofila della rete. Ciò significa che l’Italia Langobardorm ha avuto accesso alla fase del verdetto finale  che verrà presto emesso dal Comitato mondiale dell’Unesco. E a questo proposito c’è un’importante novità: il pronunciamento non avverrà, come si pensava, a cavallo fra i mesi di luglio e di agosto bensì già in giugno.<br />
Lo rende noto il sindaco Stefano Balloch, che a sua volta ha appreso la notizia in sede di assemblea dell’Associazione Italia Langobardorum, svoltasi nei giorni scorsi a Roma – nel palazzo della Regione Friuli Venezia Giulia – alla presenza della funzionaria ministeriale con delega all’Unesco, Angela Maria Ferroni, e dei rappresentanti di tutte le istituzioni e gli enti della rete. «Due mesi di attesa in meno – conferma il primo cittadino –: la cerimonia si terrà, questa volta, in Bahrein». E aggiunge, riferendosi ad alcune recenti dichiarazioni dell’architetto Franco Bocchieri, già soprintendente regionale e consigliere esecutivo dell’Icomos Italia: «Spiace registrare interventi del genere, quando ormai la partita si gioca su un livello non locale bensì internazionale».
Nel corso del vertice a Roma sono emerse, però, numerose altre notizie: il Ministero dei beni culturali, anzitutto, ha stanziato un fondo di 40 mila euro per attività divulgative e promozionali del piano di candidatura (il contributo servirà, in primis, alla stampa in lingua italiana del dossier scientifico e del piano di gestione, attualmente disponibili solo in inglese); nel mese di marzo, inoltre, di concerto con il Ministero degli esteri sarà organizzato – in località ancora da definire – un grande convegno di rete, sempre per la promozione della candidatura ma in chiave internazionale. Cividale, da parte sua, punta a ospitare (nel 2011, presumibilmente) un ulteriore momento internazionale, un workshop mirato a presentare ai soggetti che stanno lavorando alla predisposizione di una candidatura seriale il “modello Italia Langobardorum”: «La nostra, infatti – precisa Balloch –, rappresenta per tipologia la candidatura più innovativa mai avanzata all’Unesco. È di conseguenza diventata, appunto, un modello: nel corso del seminario, che coinvolgerà tutte le realtà che stanno operando secondo un’ottica e un’impronta analoghe, illustreremo dunque le caratteristiche del dossier scientifico e del piano di gestione redatto per il circuito delle località longobarde». Nel contempo l’Associazione Italia Langobardorum (che si riunirà di nuovo il 19 o il 26 gennaio) si sta allargando: la giunta provinciale di Varese, infatti, ha deliberato l'adesione al sodalizio. «In quest’ultima fase del percorso – chiude Balloch – abbiamo bisogno del massimo appoggio di istituzioni pubbliche e private».