Paularo: in val d’Incarojo si raccolgono le firme per correre di più


di Gino Grillo
Strada provinciale per Paularo: firme contro i nuovi limiti di velocità. Sono oltre 200 le sottoscrizioni raccolte in pochi da un gruppo di cittadini per presentare ricorso al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sui nuovi limiti posti sulla strada della Valle dell'Incarojo da parte della Provincia. La popolazione di Paularo non ci sta all'istituzione dei limiti di velocità posti dalla Provincia di Udine e alle affermazioni fatta dalla stessa che considera il tratto di strada di circa 9 km molto pericoloso facendo riferimento a dei dati stilati dagli uffici provinciali che negli ultimi 5 anni ci sono stati circa 33 incidenti <br />
"Non entriamo nel merito – dice Annino Unida, uno degli organizzatori – ma sarà sicuramente nostra cura nel giro di poco tempo dare dei dati sicuramente più reali e non facendo riferimento al solo danneggiamento delle barriere stradali". "Riteniamo che l'ordinanza fissi dei limiti che impongono un'andatura eccessivamente bassa rispetto alle caratteristiche del tratto stradale, senza alcuna motivazione, esponendo gli utenti a rischio di ingiuste multe e decurtazioni dei punti dalla patente".
La strada, ad esclusione degli ultimi due km, è di costruzione abbastanza recente, con molti rettilinei al di fuori dei centri abitati e traffico scarso, percorso quasi esclusivamente da pendolari che si recano ai rispettivi posti di lavoro sparsi in tutta la regione. Un tratto dove la velocità di percorrenza da parte della stragrande maggioranza degli automobilisti è sempre stata di circa 90 km/h, senza problemi di sicurezza.
"Già dai primi giorni di entrata in vigore dell'ordinanza – prosegue Unida – i nuovi limiti vengono sistematicamente disattesi in quanto ritenuti, forse non a torto, irrazionali".

"Anche l'assessore provinciale alla montagna, che abita a Paularo difende i limiti: non entriamo nel merito su quanto detto da Ottorino Faleschini. Che sia lui a spiegare il perché di questa decisione alla popolazione".
"Piuttosto farebbe bene la Provincia a iniziare a cambiare le barriere stradali pericolose e di arcaica concezione". Nella petizione si chiede al Ministero di annullare l'ordinanza n. 229 che "appare tecnicamente priva di fondamento e motivazione anche perché non considera lo stato dei luoghi e non espone le ragioni della decisione di revocare e modificare le precedenti ordinanze".