Cossar dal dal MV di oggi

La doppia terna che ha acceso Musiche e Premi Friûl l’altra sera al palamostre ha acceso anche il pubblico friulano, attento, giovane a abbastanza numeroso. In scena – come da tradizione – big della canzone in marilenghe (o quasi) e i rampanti dello storico premio (nozze d’argento!) di Onde Furlane.

Partendo dalle new entry, l’inizio è soft latineggiante firmato Desafinado, band della Bassa con spunti interessanti (quasi prog) ma che deve registrare ancora alcune cose nel proprio organico: da rivedere. Travolge il rock (più che grunge) della Premiade dite Saojo demolizions, power trio da Reana con un ritmo e un impatto sonoro che sono piaciuti molto (anche a noi). Vedere poi Tubet, il re dell’hip hop friulano (olimpo che divide con Redd Kaa e il Dekk) fra le promesse fa un po’ impressione,ma lui, animo nobile, non fa una piega, tira dritto e ci regala il progetto R.esistence in dub, una ditta di import-export Friuli-Giamaica che funziona alla grande. Certo che se il Tubo impiegasse tutti strumenti e musicisti reali… Insomma, tre stili diversi, tre livelli diversi, tre voti diversi, ma tutti percorsi da incoraggiare.<br />
Veniamo a Musiche, l’iniziativa del Comune di Udine che presenta la vetrina delle produzioni 2007 in marilenghe scelte dall’osservatorio dei giornalisti. Divertente il set di Aldo Rossi, ben equipaggiato: di basi, video, foto perfettamente sincronizzate con il cantato. Entertaining? Canzonette? Certo, ma ricche, se non di arte, di simpatia e dignità. Così come ci è piaciuto l’omaggio a Giorgio Ferigo (La puema), una delle più belle e originali intelligenze (non solo musicali) che la Carnia abbia mai avuto.

E poi, restando sulle nostre amate montagne, ecco arrivare il Lino, salvadi e arrabbiato, un po’ come il Neil Young di Living with war. Trio rock-blues (con Marangone al basso e Stocco alla batteria) in difesa della natura, della lingua, della provincia di Tolmezzo e della dignità di casa sua: Fûr dai dincj ha venduto molto, e non solo in montagna.

Infine, Pit Ryan & Mad men blues, quasi dei veterani, qui per l’album La midisine juste/Punch drunk. Ovviamente tanto blues, più una cover dei mitici Savoy e una devastante (e imperdonabile, anche dai Sex Pistols) versione di Substitute, diamante degli Who. Pit (alias Roberto Pettarini) è sincero, con quella sua voce da delirio, più Riz che Beefheart, più noiosa che affascinante nel suo eterno screamin’ (senza Jay Hawkins…). Bel tiro, tanta passione, nessuna novità. Un’altra faccia del fare musica in Friuli e in friulano che l’osservatorio ha voluto presentare al pubblico udinese, con i naturali distinguo di gusto di qualità, nostro e di chi c’era. Comunque, abbiamo sentito-visto segni di vitalità, voglia di dire e di condividere progetti, canzoni e percorsi, senza stupide rivalità e con rispetto per gli altri (bello vedere i ragazzini in platea ascoltare i big fino al termine!). Musiche e Premi Friûl non in antitesi ma compagni di viaggio assieme ai talenti – piccoli o grandi che siano – di casa nostra, un patto di ferro per aiutare tutti a crescere e magari ad affermarsi fuori dei nostri confini.