Crostis: dopo la delusione ora la “guerra tra poveri”, uno contro l’altro i comuni di Ravascletto e Comeglians


di Alessandro Cesare

Dopo lo "sgarbo" della giuria del Giro, ci si consola considerando che tra sabato e domenica sono già stati più di 2 mila i cicloturisti (1700 nella sola giornata di sabato) che hanno affrontato le salite del Crostis, sia dal versante di Comeglians sia di Ravascletto. Il Comitato di tappa quindi, aveva visto giusto: la bellezza e le caratteristiche del Crostis avrebbero potuto passare alla storia del ciclismo come lo Zoncolan. Per ora resta questa l'unica consolazione alla doppia delusione patita tra venerdì e sabato, prima con la cancellazione del Crostis, poi con il mancato passaggio del Giro attraverso Tualis e Ravascletto. «Ora – dice il vicesindaco di Ravascletto, Sandro De Infanti – dovremo essere bravi noi a fare in modo che il Giro torni sul Crostis».<br />

Il rovescio della medaglia è che quell'unità di intenti che, negli ultimi anni, ha sempre caratterizzato le tappe del Giro d'Italia in Carnia, pare essersi frantumata con la cancellazione del Crostis. I comportamenti tenuti dagli amministratori locali e dai cittadini stanno mettendo uno contro l'altro i comuni di Ravascletto e Comeglians. «Il Comune di Ravascletto è indignato per quello che è successo e per i comportamenti assunti da qualche amministratore – tuona il vicesindaco di Ravascletto Sandro De Infanti -. Tutti siamo dispiaciuti per come si sono messe le cose sul Crostis, ma c'è modo e modo di reagire e di gestire le faccende che coinvolgono i propri concittadini. Abbiamo rischiato di compromettere quanto di buono fatto in questi anni per lo sviluppo di un turismo delle due ruote, peggiorando una situazione che era già di delusione. Sono dispiaciuto – conclude – soprattutto per Cainero e mi auguro che questo episodio non si ripercuota sul suo entusiasmo». Sullo Zoncolan, prima dell'arrivo della tappa, c'è chi se la prende perché la polizia è stata tenuta sotto scacco da "quattro facinorosi", chi accusa il sindaco di Comeglians Flavio De Antoni, di essersi defilato troppo in fretta da Tualis. «Sono rimasto a Tualis fino alle 12.30, cercando di placare gli animi, e quando me ne sono andato sembrava tutto rientrato. Poi l'atmosfera si è nuovamente surriscaldata, ma ho fatto tutto il possibile», chiarisce De Antoni, che sulla cima dello Zoncolan è stato criticato apertamente dal collega De Infanti. «Il Comune di Ravascletto – prosegue il sindaco di Comeglians – è indispettito perché il Giro non è transitato da quella parte e non c'è stata visibilità televisiva, ma il tono della polemica assomiglia molto a quelle beghe tra vicini di casa. Ho aiutato i miei concittadini mediando con le forze dell'ordine e con Cainero dalla cima dello Zoncolan. Il rischio infatti, era che i manifestanti potessero essere rimossi dalla strada con la forza. Un'azione sbagliata visto che si trattava di persone di ogni età, non di facinorosi. Meglio aver scelto di deviare la tappa». La gente si era messa a disposizione al 100%, con entusiasmo, dice ancora De Antoni -; resta la soddisfazione per aver proposto un percorso che sta riscuotendo un grandissimo successo tra i cicloamatori. Se i professionisti non vogliono affrontare il Crostis, i veri amanti della bicicletta lo stanno facendo, dimostrando passione ed entusiasmo.