Forni Avoltri: l’acqua che esce dai rubinetti non potabile, Goccia di Carnia la regala alle famiglie

di Gino Grillo

L’acqua che esce dai rubinetti non è potabile. Interviene Goccia di Carnia che offre gratuitamente alle famiglie interessate dal disagio un “fardello di acqua minerale, 6 bottiglie da 1,5 litri, per ogni famiglia” a titolo gratuito. Lo comunica dal municipio il sindaco Manuele Ferrari che ha inviato a ogni famiglia del suo comune un avviso in tal senso. «Una situazione – ammette il primo cittadino – di non potabilità d’acqua che persiste, che non dipende da una o un’altra amministrazione comunale, e che si ripresenta da anni in particolar modo d’estate». «Su indicazione del gruppo di minoranza – prosegue Ferrari – abbiamo contattato lo stabilimento di Goccia di Carnia: la società si è subito resa disponibile a venire incontro alle esigenze delle famiglie fornesi concedendo un quantitativo gratis per ogni famiglia, oltre a un idoneo quantitativo di acqua per le nostre strutture e per quelle del centro estivo vacanze». Potrebbe essere proprio il centro vacanze della Getur che ospita fino a mille persone, più di quante non risiedano nel paese, a dare il via all’inconveniente. Le frazioni più alte, servite da altre sorgenti, quali Sigilletto e Collina infatti non presentano inconvenienti. «Questo inconveniente – prosegue Ferrari – tocca maggiormente la gente di Avoltri, dove anche la rete di distribuzione idrica è più datata». Il Comune, assieme a Ligosullo e Cercivento, ha deciso di opporsi alla gestione delle acque da parte di Carniacque, e ha mantenuto il servizio presso i propri uffici municipali. Tocca quindi al Comune gestire questo inconveniente. «Da sempre il Comune – prosegue il sindaco – effettua lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria delle proprie reti idriche. Lavori che vengono effettuati per lotti. Attualmente stiamo cercando di ricercare le risorse per impegnare appunto sull’acquedotto di Avoltri». Non tutti però condividono la gestione comunale del ciclo delle acque. Una scelta dettata dall’esasperazione di questi contesti che si ripropongono da diversi anni in particolare nei momenti di maggior afflusso turistico, invernale ed estivo . «Dobbiamo bollire l’acqua e acquistare disinfettanti e antibiotici per lavare le verdure». «Ci sono troppe centrali idroelettriche, due attive e una in costruzione, gestite da privati, i cui utili non sono certo pubblici. Forse è meglio concedere a Carniacque, che potrebbe avere maggiori disponibilità economiche per sopperire al problema, anche la gestione dell’acqua da bere».