Forni di Sopra: la miglior birra d’Italia la produce Gino Perissutti

di Gino Grillo

La miglior birra d’Italia si fabbrica in Carnia, a Forni di Sopra, all’ombra delle Dolomiti. Da due anni Gino Perissutti, piccolo birraio di 40 anni, con i prodotti del suo birrificio artigianale Foglie d’erba si aggiudica infatti il primo premio nazionale della birra. A incoronarlo è l’Unionbirrai in competizioni che si tengono nella riviera romagnola ogni anno. Lo scorso anno vinse con la birra Babel il primo premio nella categoria delle birre ad alta fermentazione, luppolate d’ispirazione anglo-americana. Quest’anno Gino ha inteso presentare altri suoi prodotti, tra i quali la Haraban, una keller piena e profumata, che si è distinta quale miglior birra. La premiazione, con consegna del premio che ha visto Gino Perissutti cingersi il capo con la corona di “miglior birraio d’Italia 2011” si è svolta a Roma lo scorso 5 aprile al Bir&fud. Perissutti succede così nel palmares a Valter Lovierer di Marentino – Torino (2010) e Nicola Perra di Malacalagoris – Cagliari. Gino non ci credeva quando la giuria – composta da 50 esperti profondi conoscitori del mondo birraio italiano – gli ha comunicato la decisione: il suo birrificio aveva “sbaragliato” la concorrenza degli altri. Un premio, questo, che va oltre alle due birre segnalate: si trattava questa volta di un riconoscimento alla carriera durata tutto l’anno solare 2011. La passione della birra di Gino parte da lontano. Crea Foglie d’erba nel 2008: voglioso di sperimentare nuove vie, segue le tracce dei grandi birrifici del mondo: Slovacchia, Cechia, Belgio. Mescola sapientemente luppolo e malti d’orzo, con un occhio all’ambiente delle sue Dolomiti, riconosciute patrimonio naturale dell’umanità da parte dell’Unesco. La scelta dei prodotti base è attenta: acque del luogo, malti d’orzo selezionati in Belgio e Germania, luppoli nobili dalla Cechia, Baviera, Slovenia e Usa, zuccheri e spezie provenienti dal circuito equo e solidale. Ma la differenza la fanno senza dubbio le gemme che i nostri boschi ci regalano stagione dopo stagione per produrre birre della tradizione che si servono al nostro Brew Pub Birre che sono aromatizzate con aghi di pino silvestre, di pino mugo, di frutti di bosco e di tante altre sfumature di bosco, facendolo divenire il primo birrificio al mondo certificato Pefc, l’associazione internazionale che promuove la gestione sostenibile delle foreste al fine di garantire al consumatore l’assoluto rispetto dell’ambiente. La sua capacità e voglia di sperimentare, in maniera elegante, assennata, fa si che le sue birre si distinguano per l’uso di sempre differenti varietà di ingredienti, dove «luppoli e malti riescono a creare una sinfonia in cui il luppolo modaiolo del momento gioca sempre un ruolo da gregario e non da semplice solista», scrive Fermento birra magazine. La produzione annua attuale è di 250 ettolitri ed è divisa fra i vari tipi di birre dove spopolano le essenze e le erbe locali. La vendita è stata estesa anche fuori del paese, al Gambrinus di Udine, all’enoteca Da Feo a Cividale, e a Terrae Doc a Tolmezzo. Le bottiglie, di 750 centilitri sono poste alla vendita a un prezzo che varia dai 6 ai dieci euro ciascuna. Ora Perissutti sta pensando a spostarsi in un capannone più grande.