FRiuli: 05/04/2010 cade un ultraleggero, morti 2 ragazzi 20enni

Precipitano due ultraleggeri muoiono quattro persone

Disgrazia nei cieli del Friuli. L’incidente è avvenuto intorno alle 15.30, per cause ancora da accertare: le vittime sono due giovani, Michele Monticolo, 21 anni, di Udine, e Alessio Tomè (20), di San Daniele del Friuli. I ragazzi sono morti tra le fiamme che si sono sviluppate dopo che l’ultraleggero era precipitato sul greto del Natisone, a pochi chilometri da Udine. Il velivolo si era alzato dall’aviosuperficie di San Mauro di Premariacco e aveva effettuato alcuni giri prima dell’incidente che si è verificato sotto gli occhi di un gruppo di loro amici. Secondo le prime testimonianze il velivolo avrebbe effettuato una virata probabilmente troppo bassa, urtando la cima di un albero. Tra le prime ipotesi vi sono quelle di un guasto o di un errore umano, anche se i due occupanti, nonostante la giovane età, avevano una discreta esperienza di volo.

2 Risposte a “FRiuli: 05/04/2010 cade un ultraleggero, morti 2 ragazzi 20enni”

  1. Aggiornamento del 07/04/2010

    PAOLO DECLEVA dal MV di oggi
     

    Non è un «giallo», ma l’incidente che a pasquetta è costato la vita a Michele Monticolo, 21 anni, di Udine, e al suo amico Alessio Tomè, 19 anni, di San Daniele, precipitati con l’ultraleggero contro il muraglione che delimita la sponda del Natisone a Premariacco, presenta alcuni lati oscuri che tutti, a partire dai genitori dei ragazzi e dal magistrato titolare dell’inchiesta, vogliono adesso chiarire.

    Errore umano o guasto? L’ultraleggero, prima di sbattere contro il muraglione ed esplodere, incendiandosi, durante una virata avrebbe urtato un albero. Bisognerà chiarire se è stato proprio così (il fatto sembrava assodato, ora invece è in discussione) e se questo è accaduto per un errore umano o a causa di un guasto o di un’altra causa.
    La perizia. La Procura della Repubblica ha affidato a un esperto, un ingegnere aeronautico, il compito di accertare la dinamica dell’incidente. Lo ha riferito ieri il pm Claudia Danelon, titolare dell’inchiesta, al termine di un sopralluogo nell’area dell’impatto, sottoposta a sequestro insieme ai resti del velivolo e ai documenti relativi in possesso della società “Fly&Joy”, proprietaria dell’ultraleggero. «Tutti i rilievi a terra sono stati completati, ma la causa dell’incidente non è chiara – ha detto il magistrato -. Potrebbe esserci stata una manovra imprudente, così come un cedimento strutturale o tecnico del velivolo. Sarà importante l’esito della perizia affidata all’ingegnere aeronautico, che ha già svolto diverse consulenze per la Procura. Inoltre andranno risentiti alcuni testimoni».
    L’autopsia. Sempre la Procura ha affidato al medico legale Carlo Moreschi il compito di eseguire gli esami autoptici, che saranno effettuati oggi, sui resti dei due giovani. Poi bisognerà attendere il nullaosta ai funerali, la cui data ovviamente non è stata ancora fissata.
    La manutenzione. La squadra mobile della Questura, coordinata dal dirigente Ezio Gaetano, sta effettuando su delega della Procura gli accertamenti relativi alla manutenzione e ai controlli previsti a norma di legge per gli ultraleggeri. «Chi noleggia questi velivoli – ha ricordato il pm Danelon – ha l’obbligo di darli in condizioni di massima efficienza». Da tali controlli risulta che l’ultraleggero era stato revisionato a gennaio. Il P-96 Tecnam sul quale hanno trovato la morte Michele e Alessio aveva fatto un tagliando completo. Struttura del velivolo, motore, comandi e strumentazione di bordo: ogni cosa era stata ispezionata in un’officina specializzata. Tra l’altro, erano stati sostituiti i cavi dei comandi e il carrello. Inoltre l’ultraleggero era stato completamente riverniciato. «La macchina era a posto – spiega Giuseppe Agostino, presidente dell’aeroclub “Fly & Joy” di San Mauro di Premariacco –, queste revisioni sono molto rigorose. Il P-96 Tecnam è stato costruito nel 1997 e aveva un sacco di ore di volo. Ma appunto era stato ispezionato pochi mesi fa».
    Chi era ai comandi? Un interrogativo da chiarire è chi pilotava l’ultraleggero al momento della tragedia. Quando alle 14.15 il velivolo è decollato ai comandi pare ci fosse Michele Monticolo, un pilota esperto con all’attivo 200 ore di volo. Ma, essendo il piccolo aereo dotato di doppi comandi, non è escluso che quando un quarto d’ora più tardi è precipitato a pilotarlo potesse esserci Alessio Tomè, che a sua volta era un aspirante top gun, essendo iscritto al primo anno dell’Accademia dell’aeronautica di Pozzuoli.
    Il mistero dell’ala. Gli accertamenti dovranno anche chiarire per quale motivo l’ala dell’ultraleggero che avrebbe urtato l’albero, spezzandosi, non sia caduta vicino ai resti del velivolo ma sia finita sull’altra sponda del Natisone.
    Testimoni non concordi. La tragedia si è svolta davanti a numerosi testimoni, nei racconti dei quali sarebbero state colte varie contraddizioni: l’indagine dovrà occuparsi anche di questo.
    Area dissequestrata. La squadra mobile, con l’aiuto della Protezione civile, ha ieri sera sgomberato l’area della disgrazia, che è stata così dissequestrata. I rottami dell’ultraleggero sono stati raccolti in un’hangar del club che gestisce l’aviosuperficie San Mauro tra Orzano e Premariacco, a disposizione del perito nominato dalla Procura.

     

  2. Agg del 09/04/2010

    Sigarette fumate per scacciare tensione e dolore. Occhi gonfi per le notti passate svegli a piangere. E un silenzio assordante sotto il cielo azzurro. Nel piazzale del Malignani davanti all’hangar degli aerei un centinaio di studenti (in prima fila anche gli ex compagni di classe) ieri mattina ha commemorato gli ex allievi Michele Monticolo e Alessio Tomè, morti nell’incidente aereo di lunedì scorso a Premariacco.

    Un paio di professori portano fuori dall’hangar due motori di aereo con le elica, c’è la bandiera italiana della scuola listata a lutto. Gli ex allievi della 5B Aer sono già lì che aspettano, gli altri arrivano dalle aule interne a passo svelto, dopo aver terminato la seconda ora di lezione.
    Tocca al preside Arturo Campanella prendere la parola per primo. «Siamo qui per una tristissima circostanza – ha detto –, avrei voluto che questo giorno non arrivasse mai. Siamo qui per onorare la memoria di due ragazzi, nostri studenti fino all’anno scorso, che hanno perso la vita nell’incidente di lunedì. Li ricordiamo riflettendo sul senso e sul significato che questa tragedia dovrà avere per noi. Se c’è un senso in questa morte di due giovani che si affacciavano a una vita brillante, è il monito di vivere la vita attribuendole sempre, in ogni istante, il valore che essa merita. Dobbiamo avere la capacità di dare un senso alla vita, di riempirla di tempo, dedizione, amore. I vostri compagni sono caduti inseguendo un sogno, ma anche stavolta le ali di Icaro, purtroppo, si sono sciolte per colpa di un sole maligno. Trovare le parole per consolare chi ha perso due figli, due fratelli, è quasi impossibile, è un dolore che ha una dimensione sovrumana. E’ ancora troppo presto per elaborare il lutto, il peso e la densità del vuoto che i vostri compagni hanno lasciato intorno a sè è duro da sopportare. Io penso che sia doveroso ricordarli stando vicini ai loro familiari. La loro vita lascerà una traccia finchè voi sarete qui a ricordarli».
    E’ stato poi il responsabile della Sezione aeronautica del Malignani, l’ingegner Nicola Quitadamo, a parlare. «E’ un momento difficile per me – ha spiegato –, in 30 anni di insegnamento non mi era mai accaduto nulla del genere. Michele e Alessio erano miei ragazzi, come lo è stato il comandante delle Frecce Tricolori e altri piloti di caccia militari. Michele viveva esclusivamente per il volo e magari trascurava le altre materie. Chi è fuori da questo mondo ritiene che il volo sia pericoloso, certo non bisogna essere disattenti, ma questo vale per qualsiasi attività umana. Monticolo l’ho conosciuto meglio era simpatico, si dava da fare, era molto attento e scrupoloso quando era ai comandi dell’aereo. Alessio era serio, determinato, sapeva quello che voleva».
    Infine è stata Erika Zanon, una delle migliori amiche di Michele Monticolo, a rivolgersi, con voce rotta dalla commozione, ai suoi coetanei. «Avevano un sogno – ha detto – che era il volo ed era la cosa più importante alla quale hanno creduto fino all’ultimo giorno. Noi dobbiamo continuare a credere nei nostri sogni e non lasciare che l’incidente spezzi questo grande desiderio di volare. Continuate tutti a credere in quello che fate, sarà il miglior modo per onorare Michele e Alessio». Applausi per Erika, poi abbracci e altre lacrime tra i ragazzi, prima di rientrare a lezione. Per gli ex compagni delle due vittime ancora qualche sigaretta sul piazzale, gli abbracci e le strette di mano. E l’appuntamento di domani, per l’ultimo saluto a chi non c’è più.

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