Friuli: Bloccato il registro dei reati, la Procura di Udine è in tilt

Il procuratore di Udine, Antonio Biancardi

dal MV di oggi

«Non ci sono fondi per gestire il registro informatizzato con il quale la Procura della Repubblica di Udine gestisce le notizie di reato e tutti i provvedimenti connessi». A lanciare l’allarme è lo stesso procuratore Antonio Biancardi che non usa mezzi termini. «Di fatto gli uffici giudiziari sono paralizzati. E non possiamo nemmeno fare come una volta, segnare tutto a mano, perchè i registri cartacei non esistono più» <br />

Come riferisce ancora il numero uno della Procura udinese, lo scorso 31 dicembre il ministero della Giustizia ha notificato a tutti gli uffici giudiziari provinciali «l’assenza di adeguate risorse finanziarie tali da garantire l’assistenza». Da qualche giorno, dunque, a palazzo Lovaria ci sono concrete difficoltà nel trattamento dei fascicoli.

 

«Io stesso – dice Biancardi – ho inviato un fax al ministero della Giustizia per chiedere direttive in relazione all’iscrizione delle notizie di reato. Perchè, nella pratica quotidiana, tutto “passa” attraverso quel registro» conosciuto da molti come Rege, registro generale.

Sulla nota inviata dal ministero della Giustizia c’era un numero verde e l’indicazione di rivolgersi al Cisia competente per territorio, il Coordinamento interdistrettuale per i sistemi informativi automatizzati. Si tratta di un ente che, tra l’altro, deve individuare le esigenze informatiche degli uffici territoriali, pianificare le risorse economiche e strumentali necessarie, acquisire beni e servizi informatici e coordinare il personale tecnico-informatico. Nel caso del Friuli, il Cisia competente sarebbe quello di Padova.

«In una nazione civile – conclude il procuratore – i settori dell’o rdine pubblico, della sanità e della giustizia dovrebbero essere privilegiati. Invece ora noi siamo bloccati. Mentre fino a non molto tempo fa facevano tutto i nostri tecnici».