Friuli: Buttrio e Camino piangono don Roberto Freschi, ma in molti lo ricordano anche in Carnia

di Silvia Riosa.

Lutto nella comunità cristiana di Buttrio e Camino per la scomparsa di don Roberto Freschi, da 20 anni parroco del capoluogo e dal 1997 anche della frazione. Ammalato da diverso tempo, già alla fine dello scorso anno le condizioni del sacerdote apparivano preoccupanti. Poi ieri si è spento all’ospedale Gervasutta. Il prossimo 24 febbraio avrebbe compiuto 68 anni. Una notizia che ha davvero gettato un velo di tristezza sulla comunità in cui don Roberto ha davvero fatto tanto e anche davanti alla malattia non si è perso d’animo sino all’ultimo giorno. Un uomo dall’apparente durezza, ma che grazie ai forti principi morali che si è sempre speso per la sua comunità. Originario di Pagnacco, Roberto Freschi – parente di monsignor Abramo Freschi che fu vescovo di Concordia-Pordenone -, venne ordinato sacerdote il 3 ottobre 1971. Svolse il suo ministero pastorale inizialmente come cooperatore a Tolmezzo. Poi, dal 1978 al 1984 a Lignano. Il 1° marzo 1984 gli fu affidata la parrocchia di Cassacco, che guidò fino al 1991, successivamente quella di Sappada, dal 1991 al 1995. Un ricordo sincero di don Freschi arriva dal primo cittadino Giorgio Sincerotto, con il quale da anni aveva un rapporto di amicizia oltre i normali rapporti istituzionali. «Una persona corretta e obiettiva – lo descrive il sindaco -, con cui nei mesi scorsi avevamo parlato di diversi progetti da portare avanti nelle comunità di Buttrio e Camino. Progetti che a causa dell’aggravarsi della malattia poi non si sono concretizzati». Un cruccio per don Roberto era quello di riuscire a unire di più le comunità, divise come spesso accade nei piccoli centri dai “campanili” non solo tra frazioni ma anche all’interno delle stesse realtà. Era una cosa che davvero gli dispiaceva e che desiderava davvero venisse superata. A un primo impatto forse poteva sembrare una persona sin troppo sobria di modi e risoluta, ma poi con il passare del tempo si rivelava un uomo dalle ampie vedute e dalle idee ben chiare che gli abitanti hanno imparato a capire ed apprezzare. Come detto, da diverso tempo la malattia lo aveva messo a dura prova, ma sino a poco prima di Natale ha voluto continuare nel limite del possibile tutte le sue attività fino al ricovero tre settimane fa al Gervasutta. Era una persona buona, dai saldi valori, che sapeva ascoltare e dare conforto come solo un uomo dai forti principi sa fare. Dopo vent’anni conosceva bene la comunità di Buttrio e dal 1997, anno in cui è diventato parroco anche della frazione di Camino, si era saputo spendere nel migliore dei modi anche a favore dei giovani dei quali apprezzava la schiettezza. Succedeva spesso che alla sua porta bussassero persone in difficoltà, sempre più spesso padri di famiglia rimasti senza lavoro: la sua porta era sempre aperta e difficile che facesse mancare il suo aiuto anche a coloro che magari non erano così assidui frequentatori della parrocchia. I funerali si terranno nella chiesa di Buttrio domani pomeriggio, alle 16, alla presenza anche dell’arcivescovo Andrea Bruno Mazzocato. Dopo la celebrazione della messa domenicale, dalle 11.30 sarà aperta la camera ardente per l’ultimo saluto al parroco. Questa sera nella chiesa di Camino e anche in quella di Buttrio, alle 20, ci sarà una veglia di preghiera.