Friuli: dopo i tagli di Monti, Tondo prepara il ricorso alla Cassazione, ma anche una manovra correttiva

Doppio binario per Renzo Tondo Presidente della Regione per risolvere la grana dei tagli che il governo Monti ha appioppato alla nostra Regione: da una parte la previsione di una nuova manovra regionale di 100-110 milioni di euro correttiva per risolvere i problemi di bilancio venutisi a creare. Dall’altra parte il ricorso alla Corte Costituzionale contro la Manovra del Governo anche per salvaguardare la specialità della regione. Intanto sulla questione si registrano le dichiarazioni di Moretton esponente dell’opposizione e di Asquini del gruppo misto

Una nuova manovra regionale di 100-110 milioni di euro, dopo la riduzione dei fondi dallo Stato di 155 milioni di euro. Lo ha deciso la maggioranza regionale del Friuli Venezia Giulia, rispetto alla Finanziaria 2012 che sara’ approvata entro Natale dal Consiglio regionale. ”La situazione non e’ semplice, abbiamo lavorato su vari documenti, e l’ultimo, quello ”bollinato’ dal Governo – ha detto il presidente Renzo Tondo, a proposito della Manovra -, prevede 155 milioni in meno per la Regione, di cui 50 dovrebbero essere recuperati con la compartecipazione all’Irpef. Quindi dovremo fare una manovra di circa 100-110 milioni di euro”. ”Partendo dal presupposto che l’operazione Irap dello Stato viene a rimorchio, perche’ il Governo l’ha fatta come noi l’abbiamo realizzata, a questo punto – prosegue Tondo – conguagliamo l’operazione Irap dello Stato per raggiungere lo stesso risultato e questo ci consente di non mettere piu’ 95 milioni di Irap ma circa 35 milioni. E questo permettera’ di mantenere il bilancio con alcuni tagli ai Comuni, pari ad una quindicina di milioni di euro rispetto all’ipotesi iniziale di 35”

La Regione Friuli Venezia Giulia ricorrera’ alla Corte Costituzionale contro la Manovra del Governo che prevede una riduzione di 155 milioni di euro. Lo ha deciso la maggioranza della Regione (Pdl, Udc e Lega Nord), in un vertice questa mattina a Udine. ”Avendo noi rappresentato a Monti che la Regione ha gia’ contribuito ad abbattere il debito, non accettiamo che vengano a metterci le mani in tasca prima. Per la prima volta nella storia della Regione, infatti – ha spiegato ai giornalisti il presidente Renzo Tondo – ci bloccano le entrate, proprio a noi che abbiamo dimostrato virtuosita’ sulle uscite. E questo va contro lo Statuto. In ogni caso, se questo verra’ confermato, noi vorremmo ricorrere alla Corte Costituzionale, sia per questioni di forma, perche’ questo mette in discussione lo statuto del Friuli Venezia Giulia, sia per una questione di sostanza. Sulla sostanza siamo disposti a sederci ad un tavolo, ma qui si tratta – ha concluso Tondo – di tutelare l’autonomia della Regione che prevede che la compartecipazione alle entrate sia un compito nostro”.

 

”La Finanziaria 2012 paga i ritardi del centrodestra”. A dirlo e’ il capogruppo del PD in Consiglio regionale Gianfranco Moretton che ritiene valga poco o quasi nulla la reazione del capogruppo del Pdl Daniele Galasso contro la manovra del Governo Monti. “‘Spingersi infatti a dichiarare persino il ricorso della Regione alla Corte Costituzionale non risolvera’ i problemi della nostra finanziaria, perche’ e’ innanzitutto urgente impostare una politica di bilancio che consenta di guardare in prospettiva – afferma Moretton. E aggiunge: – Crediamo sia altresi’ demagogica l’accusa di Tondo nei confronti dei contenuti della manovra governativa, visti come un attacco alla specialita’ e autonomia della nostra Regione.

”L’auspicio e’ che si faccia un ricorso contro ”una manovra iniqua” che sul Friuli Venezia Giulia si riflette in maniera piu’ pesante rispetto ad altre zone d’Italia. E’ il commento del consigliere regionale, presidente del Gruppo Misto, Roberto Asquini, intervenuto questa mattina all’incontro di maggioranza che si e’ svolto a Udine. Secondo Asquini ”e’ fondamentale ribadire che la nostra regione subisce una concorrenza maggiore da parte di paesi esteri e dunque un aumento del costo di prodotti primari si trasforma inevitabilmente in una perdita di competitivita’, con le conseguenze immaginabili”. Quindi, continua l’esponente di maggioranza, ”innanzitutto bisogna valutare queste condizioni differenti che ci penalizzano economicamente e quindi e’ assolutamente necessario farci sentire a Roma”. Come? ”Rafforzando la nostra specialita’ allo scopo di eliminare questo divario economico che rischierebbe di determinare, a causa della manovra del Governo, effetti opposti da quelli realmente voluti”.