di RITA BERTOSSI
Da qualche mese non parlo su queste note di telefonia, settore in pole position con l’energia, nella classifica dei reclami dei consumatori. Perché toccare ancora quest’argomento? Perché alcuni gestori non hanno abbandonato l’abitudine di ritardare la chiusura dei contratti, utilizzando talvolta pratiche scorrette e/o aggressive nei confronti di consumatori che vogliono cambiare compagnia. Ecco quindi alcune cose da ricordare per dare disdetta del contratto. Innanzitutto leggere attentamente le condizioni generali di contratto (armarsi di lente d’ingrandimento!) verificando tempi, indirizzi e modalità di esercizio del recesso/disdetta. In caso di rinuncia alla telefonia fissa, è bene specificarlo nella raccomandata A/R, di cui va conservata la ricevuta d’invio e la copia del testo, poiché spesso questo è richiesto, adducendo alla sua mancanza la giustificazione a ritardi nella disattivazione (come se un utente inviasse raccomandate per salutare cordialmente!) e allegando anche la copia fronte/retro della carta d’identità. Un percorso più semplice è quello di chiedere direttamente al nuovo gestore di attivare un nuovo contratto, comunicando il codice di migrazione, che i gestori devono fornire agli utenti, per mantenere il proprio numero. Nelle scorse settimane consumatori infuriati mi hanno segnalato di aver ricevuto da call center di gestori, destinatari di recesso, offerte di servizio internet gratuito per quattro mesi, come ringraziamento del lungo rapporto contrattuale. Ma a attenzione! Babbo Natale, lo sappiamo, non esiste e infatti l’utente riceve ancora fatture, come se non avesse mai esercitato la disdetta. Alle sue proteste, gli operatori hanno replicato che aveva revocato la disdetta e accettato un altro contratto, registrato. Il malcapitato ha saggiamente chiesto l’invio della copia della registrazione, cosa da farsi in caso di contestazione di contratti via telefono. Ottenuto il riascolto, per fortuna, a sua volta, il consumatore ha registrato la telefonata e la registrazione, assolutamente incomprensibile a eccezione della voce dell’addetta, mentre per il resto non si avverte che un brusio inintelligibile, come io stessa ho potuto constatare. Prossimamente, altri consigli sul tema.
Ottimo articolo! Ed è andato direttamente tra i preferiti! Articoli del genere dovrebbero in tempi come questi, trovare sempre più spazio ovunque; blog, quotidiani, riviste ecc. per far capire al consumatore i diritti che spesso ignora, ma dei quali è anche tenuto abilmente all’oscuro da chi sopra ci guadagna alla grande.
Attendo con vivo interesse, i prossimi consigli sul tema!
Grazie!
Dato che nell’articolo si parla di regisrazione della conversazione. Nel caso in cui si ricevano queste telefonate da un gestore, dove vengono paventati omaggi vari, premi fedeltà e quant’altro, e dato che dietro il regalo, l’inghippo ci sta sicuro, chiedo: per l’utente, è davvero possibile richiedere l’invio della registrazione della conversazione?
O è pure possibile, informare l’operatore, che in questo momento, io sto registrando la telefontata con tutti i suoi pacchi regalo affibiatimi ai quali dico NO?
Chiedo perchè proprio non molto tempo fa, ho accettato l’accredito di 60 min di conversazioni gratuiti nel week end, proprio come omaggio per cliente fedele. Il num di cell sul quale ho avuto tale accredito, non è sottoposto ad acun tipo di contratto temporale e la ricarica del credito, la eseguo con semplice ricarica dal tabaccaio o tramite carta ricaricard. Ho ovviamente anch’io chiesto dove stava l’inganno e mi è stato assicurato che non vi era nessun tipo di modifica, ne nella tariffa, ne nell’attivazione di altri servizi. Io comunque, la telefonata l’ho registrata e per adesso non mi serve… ma intanto c’e’!