Friuli: Ferrovia Sacile-Gemona, la riapertura ora è più vicina

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di Piero Cargnelutti.

 Via libera allo studio di fattibilità per il ripristino della linea ferroviaria Gemona-Sacile, sospesa dal luglio del 2012. Il protocollo d’intesa per realizzare lo studio è stato firmato ieri fra Regione, le due Comunità montane del Gemonese – Valcanale – Canal del Ferro e Friuli Occidentale, Fondazione Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone, e Ferrovia Udine – Cividale (Fuc), nella sede della Regione a Udine. Alla firma dell’accordo erano presenti l’assessore Mariagrazia Santoro, i due presidenti degli enti montani Aldo Daici e Andrea Carli, il presidente Crup Lionello D’Agostini e l’amministratore di Fuc Maurizio Ionico. «Se la Regione – ha detto l’assessore Santoro – ha già più volte espresso la volontà di riaprire questa linea anche in chiave turistica e di valorizzazione del territorio, riteniamo indispensabile con questo protocollo d’intesa valutare ed evidenziare tutti gli elementi di contesto che possano rendere praticabile la riapertura di questa tratta». Lo studio che si realizzerà avrà l’obiettivo di capire quali potrebbero essere i costi di ripristino e quelli successivi di gestione, nonché ipotizzare la possibile utenza, sia in termini di passeggeri che di transito merci. Le risorse per realizzare lo studio di fattibilità ammontano a 40 mila euro, che saranno messi a disposizione dalle Comunità montane e dalla Fondazione Crup, con un contributo di 10 mila euro ciascuna, mentre la restante parte sarà ricompresa nel trasferimento annuale della Regione alla stessa Ferrovie Udine Cividale, a cui è stato affidato il compito di effettuare una valutazione economico-finanziaria sulla riattivazione della linea ferroviaria Sacile-Gemona. In base agli accordi, Fuc avrà tempo 120 giorni per presentare il documento che dunque è atteso per il prossimo mese di maggio: lo studio è finalizzato a valutare il contesto di riferimento tenendo in considerazione il ruolo del collegamento ferroviario, la potenziale domanda del servizio, definire il progetto anche in base ad una sua riapertura a fasi, analizzare lo stato dell’infrastruttura, e definire gli interventi necessari per riattivare il servizio. «Nell’ottica di garantire un sostegno allo sviluppo del territorio delle province di Udine e Pordenone – ha detto il presidente della Fondazione Crup Lionello D’Agostini – partecipiamo a questa azione sinergica che mette in rete la Regione, le Comunità montane e la Fondazione, per verificare la fattibilità del ripristino di una linea ferroviaria che si sviluppa nel cuore del nostro Friuli».