Friuli: Il Comitato rilancia un possibile un centro studi per Tina Modotti


di Ilaria Gianfagna

 
Un muro ricoperto di poesie. Sarà il primo passo per la valorizzazione della casa di Tina Modotti, in via Pracchiuso 89. Entro ottobre, la facciata dell'abitazione natale della grande fotografa, scomparsa nel 1942, sarà ricoperto dalla parole più care a Tina, tra cui quelle tratte dai versi del poeta Pablo Neruda, scritti in occasione della sua morte. A realizzare l'opera sarà l'artista udinese Franco Del Zotto, che ha già preparato il bassorilievo e che ora deve solo installarlo. «Il lavoro di applicazione – spiega – richiede circa un mese, inizierò a settembre con l'intento di esporre i brani che hanno caratterizzato la sua vita, dalla partenza dal Friuli all'arrivo in Messico, fino poi al trasferimento in Germania  e all'attivismo con il partito comunista. Oltre alle parole di Neruda, ci saranno anche le frasi tratte dalle lettere di Tina. Il tutto sarà inciso sull'intonaco, un materiale povero che ricorda la semplicità dell'artista». Il Comitato, presieduto da Riccardo Toffoletti e fondato nel 1989 per valorizzare la figura dell'artista udinese, chiede però di più. E lo ha detto ieri mattina, durante una piccola sentita cerimonia per ricordare il 115° anno dalla nascita di Tina. «Visto che ormai il civico 89 è diventato un asilo notturno gestito dalla Caritas – dice uno dei consiglieri del Comitato, Giorgio Ganis – noi chiediamo una sede, possibilmente sempre in Pracchiuso, per turisti e appassionati di fotografia, dove fornire informazioni sulla vita e sull’opera della Modotti». Dovrebbe dunque essere una sorta di piccolo centro studi dedicato all'artista, dove organizzare incontri, mostre e conferenze. «Avremmo voluto che la casa fosse la sede delle iniziative a lei dedicate – continua Ganis – ma non è stato possibile. Quindi chiediamo al Comune, che abbiamo già incontrato diverse volte, un altro spazio». L'idea del museo di Tina Modotti nasce anche da un'esigenza di quartiere. «Sarebbe anche un modo per valorizzare la zona – aggiunge Ganis – visto che si sta spopolando e i negozi spesso sono costretti a chiudere, per il poco passaggio di gente». Il Comitato è sempre molto attivo nel tutelare il ricordo di Tina. Spesso una decina di persone si riuniscono sotto la casa in Pracchiuso (anche durante la festa di San Valentino), proprio per mantenere la memoria dell'artista. «In Messico ci sono tante vie, piazze e scuole intitolate a Tina – dice Ganis – mentre nel suo luogo di nascita è stato fatto ben poco». A confortare era però il numero di persone ieri all’incontro. Un gruppo numeroso, eterogeneo, a testimonianza di una passione sempre viva.