Friuli: il Consiglio Regionale approva il riassetto Agemont e Promotur, la soddisfazione di Cacitti e le critiche di Agnola

Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato la legge che razionalizza la societa’ partecipata Agemont e definisce il nuovo assetto della societa’ partecipata Promotur. L’Aula ha accolto a maggioranza (41 sì di Pdl, LN, UDC e Misto; 16 no di PD, SA, Idv, Cittadini; nessuna astensione) la legge sulla riorganizzazione di Agemont e Promotur. Compatto il centrosinistra nelle motivazioni del no: da Baiutti (PD) a Kocijancic (SA), da Agnola (Idv) a Colussi (Citt), quanto ad Agemont si tratta di una società che era meglio mettere in liquidazione, svuotata di funzioni e competenze e le poche che le sono rimaste potevano benissimo essere ricondotte in capo alla finanziaria regionale Friulia; a Promotur, invece, viene lasciato un CdA senza autonomia operativa in quanto le sue decisioni sono state messe sotto la direzione della Giunta regionale e che cozza con le parole del presidente Tondo di settembre scorso contro gli sprechi e per la razionalizzazione. A favore, ma senza entusiasmi perché consci che si è trattato di un atto dovuto conseguente al decreto Tremonti sulle società in passivo, si sono espressi Asquini (Misto), Baritussio (Pdl) e Salvador (UDC). Il primo, inoltre, avrebbe preferito fosse approvato un ordine del giorno con cui si impegnava la Giunta a rimisurare la lunghezza delle piste da sci. Il secondo ha parlato di necessità di mettere in sicurezza, in qualche modo, le attività della montagna e la stessa Regione. Il terzo ha affermato che, per Promotur, il discorso è aperto perché bisogna decidere chi gestirà il nuovo ente economico.

Ovviamente di segno opposto le dichiarazioni dei consiglieri di maggioranza e minoranza:

 “Con l’approvazione della riforma di Promotur, Sauris è stato compreso e identificato come nuovo polo sciistico regionale, assieme al preesistente polo sciistico del Varmost del Comune di Forni di Sopra”. Il consigliere regionale del Pdl Luigi Cacitti esprime soddisfazione per l’approvazione in Consiglio regionale della riforma che ha interessato Promotur. “Questo nuovo scenario – precisa Cacitti – permetterà di utilizzare ancor meglio i fondi già destinati dalla Regione con la scorsa Finanziaria al Comune di Sauris per la realizzazione della nuova impiantistica per lo sci, oltre a garantire, finalmente, tranquillità e adeguati servizi da mettere sul mercato a favore degli albergatori locali”.

Il consigliere regionale di Italia del Valori Enio Agnola si è espresso con una forte critica sul nuovo assetto di Promotur e Agemont, una vicenda sulla quale – ha detto – “la maggioranza regionale si è posta in controtendenza rispetto sia alle richieste avanzate dal presidente Tondo, sia ai sentimenti dei cittadini che chiedono sobrietà ed eliminazione di organi inutili e costi della politica”. “Per quanto riguarda la riforma di Agemont, è del tutto evidente che questo organismo non ha più ragione di esistere quale ente autonomo, ma può benissimo essere ricondotto per le ultime informazioni che possono servire al territorio montano quale sezione specifica di Friulia, eliminando di fatto oneri, sovrastrutture e sottobosco politico”. “Per quel che concerne Promotour, nel momento in cui viene trasformata in agenzia regionale vediamo mantenere, senza nessuna giustificazione né amministrativa né tecnica, un CdA le cui decisioni devono comunque essere ratificate dalla Giunta regionale e ci troviamo di fronte, solo per salvare di fatto un ruolo economico, ad avere l’unica agenzia regionale che invece di avere un direttore (vedi Ersa, Turismo Fvg) si ritrova con un organo amministrativo. Un vero e proprio affronto alla logica, alla sobrietà e un sottrarsi all’universale richiamo di questi tempi di assicurare il controllo della spesa pubblica”.

Una risposta a “Friuli: il Consiglio Regionale approva il riassetto Agemont e Promotur, la soddisfazione di Cacitti e le critiche di Agnola”

  1. aggiornamento del 07/12/2011

    Agemont entra nell’orbita di Friulia, dismette il patrimonio immobiliar-industriale e diventa la finanziaria della montagna, Promotur diventa un ente pubblico interno al bilancio della Regione. È il risultato della legge di riassetto degli strumenti regionali per la montagna, approvata ieri dal consiglio regionale. L’aula ha dato il via libera al provvedimento con i poli compatti, maggioranza a favore, opposizione contraria. Gli esiti delle riforme andranno valutati negli anni a venire – soprattutto la nuova architettura di Promotur –, ma Renzo Tondo, a pochi mesi dal discorso programmatico di fine settembre, incassa il secondo risultato: dopo i costi della politica, con l’ok dell’aula alla riduzione dei consiglieri, ieri è arrivato l’assenso sui destini delle due società partecipate. Meno urgenza, evidentemente, è stata riservata al disegno di legge sull’accesso al credito delle imprese: ieri i consiglieri hanno solo iniziato il dibattito sul provvedimento e – nonostante gli indicatori di un nuovo credit crunch per l’economia regionale – hanno rinviato il varo della legge a gennaio. Il punto centrale della legge su Promotur riguarda la dismissione della spa: la gestione dei poli sciistici finirà nel bilancio di mamma-Regione, grazie a una nuova agenzia. In questo modo, con ogni probabilità, il passivo che la società presentava alla fine dell’esercizio, sarà riassorbito senza troppa evidenza. Andrà verificato, in questo senso, se la nascita della nuova agenzia faciliterà i nuovi investimenti e la gestione del personale, sempre più «regionale». Ieri in aula alcuni emendamenti hanno precisato che la sede legale dell’istituenda agenzia Promotur sarà decisa con una delibera della giunta, e soprattutto che per i nuovi investimenti superiori ai 5 milioni sarà necessario coinvolgere un soggetto privato o uno pubblico extraregionale. Sul fronte di Agemont, tra gli scorpori – le attività saranno delegate ai Consorzi industriali della zona, mentre la società avrà un ruolo di finanziamento, contestato dalle opposizioni, che puntavano su una liquidazione con il passaggio del tutto a Friulia – è stato inserito anche il Centro di innovazione tecnologica di Amaro.

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