Friuli: il “Front Furlan” vs Equitalia, Odg in tutti i Comuni del Friuli

di Federico Simeoni

Equitalia ormai è diventata la longa manus che persegue  gli scopi privatistici della CASTA . Il costo della classe politica abbisogna di sempre maggiori entrate rispetto all'imposta standard: da qui l'esigenza di  ESTRARRE dal corpo sociale dei produttori/lavoratori somme extra-imposta sotto la specie di interessi di mora , sanzioni di ritardato pagamento che hanno un EFFETTO LEVA sul debito originario e alla fine ammontano a più le sanzioni che le imposta originarie. Questo sistema sta mettendo in ginocchio anche le imprese e le famiglie friulane. Occorre mettere un argine. Come Front Furlan abbiamo presentato un ordine del giorno in tutti i Comuni del Friuli e lo abbiamo diramato a tutti gli organi di comunicazione da oltre 15 giorni. Come sempre, nei confronti delle nostre iniziative scomode e politicamente scorrette è scattata la censura. <br />

Chiediamo a voi di far circolare la notizia e di controllare
se nel vostro Municipio verrà discusso l' argomento che
interessa molte famiglie del tuo Comune.

Ecco il testo dell'ordine del giorno

Comune di …
Ordine del giorno per annullare
la convenzione con l’ente riscossore Equitalia.

L’idea è tanto semplice quanto rivoluzionaria. Chiudere noi cittadini, attraverso i nostri più diretti amministratori, i rubinetti di Equitalia.
Il sottoscritti, Consiglieri dell’amministrazione comunale di …, chiedono, con un ordine del giorno rivolto a consiglio comunale e giunta, che la municipalità strappi le convenzioni stipulate con Equitalia per la riscossione dei tributi locali.

Proponiamo una rivolta dal basso per ristabilire l’equità fiscale. Con un effetto domino che dovrebbe vedere centinaia di enti e comuni porsi come interpreti del malessere estremo e insopportabile dei contribuenti, vessati da Equitalia. Il nostro Comune come capofila di una battaglia a livello Nazionale per la difesa della microeconomia e delle famiglie.

L’iniziativa è già stata adottata nei Comuni della Regione Autonoma Sardegna ed è un segnale inequivocabile (e finora il più deciso) dell’insofferenza di imprese e cittadini nei confronti della società Equitalia Spa, controllata al 51% per cento dall’Agenzia delle Entrate e per il 49 per cento dall’Inps.

Sull’esasperazione del comparto economico e dei cittadini della Regione i numeri sono abbastanza chiari: a fine dicembre 2010 erano oltre 23.000 i cittadini che hanno chiesto ad Equitalia la rateizzazione dei debiti, per un importo pari a € 220 milioni. Il tutto equivalente a quasi € 10.000 a testa. Le iscrizioni di ipoteca su beni immobili (in genere l’anticamera della messa all’asta) sono centinaia all’anno e può bastare un debito da 9.000 Euro per vedersi iscritta l’ipoteca sulla casa.

Una morsa spaventosa che sta ulteriormente impoverendo il territorio anche perché, oltre a quanto deriva dalla riscossione dei tributi erariali e previdenziali statali, la gestione dei tributi locali comporta una percentuale elevata che resta nelle casse di Equitalia.

La situazione è veramente grave. Se un simile atto proviene da un Ente come il Comune che dovrebbe avere tutto l’ interesse a riscuotere tasse e tributi grazie ad Equitalia che gestisce ruoli e recuperi coattivi, significa che la crisi di questo territorio non consente di andare oltre. Con l’aggravante di uno stallo demografico mentre sale vertiginosamente il livello di indebitamento.

A fronte di ciò Equitalia si comporta – di fatto – come una Spa che mira esclusivamente a fare utili: L’aggio è del 9% sul riscosso, gli interessi di mora e altri oneri sono a livelli altissimi. Con una imponente e crescente attività di messa a ruolo a cui tuttavia corrisponde solo il 17% di incasso e la rateizzazione non è più sufficiente in un momento in cui cittadini ed imprese cercano di non privarsi della ormai minima liquidità disponibile.

Equitalia e gare per appaltare il servizio: dovremo cercare di gestire tutto da noi anche dopo il 2011. Con il federalismo fiscale vogliamo seriamente avvicinare contribuenti e centri di riscossione. Almeno taglieremo i costi, gestiremo direttamente i nostri tributi e forse eviteremo che cittadini e imprese percepiscano sempre più lo Stato ed ora anche i Comuni solo come emittenti di gabelle e sempre più simili ad una macchine che drenano soldi e mettono in ginocchio la nostra economia già esausta.

Tutti comuni ed enti locali dovrebbero seguire a ruota la nostra iniziativa. Chiediamo anche un’equiparazione normativa tra ruolo e ingiunzione e pieno accesso alle banche dati come fa Equitalia che di fatto è un monopolista che ricerca convenzionamenti con gli enti e fa utili stellari con una vera e propria azione di terrorismo coattivo e ingiunzioni a raffica.
Possiamo certamente bandire una gara per esternalizzare il servizio così come consente il Decreto legislativo 446/97 ma in ogni caso non vogliamo essere costretti a trattare con Equitalia. Sicuramente non con quella che conosciamo.

In questa situazione ci chiediamo che senso abbia la frase “Per un Italia più giusta” che accompagna Equitalia.

La conclusione quindi è questa. O Equitalia rivede i propri tassi di interessi, aggi e quant’altro, o le amministrazioni che avranno a cuore le sorti del proprio territorio, tutti gli Enti che hanno rapporti con la gente, dovranno rifiutare qualsiasi tipo di convenzione con la società di riscossione.
Naturalmente perché le Amministrazioni capiscano l’urgenza e la gravità del problema, occorre che, durante la discussione in aula la gente si mobiliti e faccia sentire la propria insofferenza. Risolvere il contratto con l’ente riscossore significa vincere una battaglia il cui esito fino a poco tempo fa sembrava tutt’altro che scontato.
Ci interroghiamo da Consiglieri e ci domandiamo: che senso ha che il Comune di … sopravviva sui cadaveri delle proprie imprese, delle proprie famiglie, salvando se stesso e il proprio bilancio a tutto vantaggio di un Ente riscossore?

Il testo dell' ordine del giorno allegato è stato inoltrato a tutti i Sindaci dei Comuni del Friuli e a tutti gli organi di comunicazione.

Ringraziamo per averci fornito il testo di base gli amici Giuseppe Carboni e Frncesco Guccini di iRS