Friuli: il testo di riforma delle Comunità Montane a breve in Giunta regionale

Sembra in dirittura d’arrivo la riforma che dovrà strutturare il territorio montano attraverso una legge regionale che andrà a sostituire l,e già commissariate Comunità Montane. Anche se la condivisione da parte di tutti i partiti componenti la maggioranza regionale non sembra ancora certa è cominciato il confronto sul testo del futuro disegno di legge regionale

dal MV di oggi

 Il presidente Fvg, Renzo Tondo, parla di giorni e il riferimento è ai prossimi quando sul suo tavolo vuole trovare il disegno di legge per la riforma delle Comunità montane. Per questo ieri pomeriggio, ad Amaro, ha radunato gli assessori Federica Seganti e Andrea Garlatti e i capigruppo, Daniele Galasso (Pdl), Edoardo Sasco (Udc), Roberto Asquini (Gruppo misto) e Enore Picco per la Lega. A loro ha ribadito l’intenzione di andare avanti con la riforma. «Siamo in dirittura d’arrivo per il testo di legge – ha confermato il presidente Fvg in serata – e nei prossimi giorni Seganti e Garlatti presenteranno un disegno di legge giuntale, sul quale desideriamo il massimo livello di confronto, sia con le comunità locali, sia in commissione con le opposizioni». L’apertura, dunque, c’è, ma resta da capire come funzioneranno le Unioni di Comuni, l’organismo che dovrebbe sostituire le Comunità montane.<br />
«Pensiamo – ha spiegato Galasso – a mettere in sicurezza anche i piccoli Comuni che oggi hanno situazioni anche critiche, vista la complessità dei compiti che non riescono a svolgere soli per scarsità di risorse. E allora alcune funzioni di queste piccole amministrazioni potranno essere assegnate al nuovo organismo che, oltre a gestire le competenze delle ex Comunità montane, gestirà anche alcune funzioni e alcuni servizi oggi gestiti autonomamente dai Comuni più piccoli. Resta inteso – ha esplicitato Galasso – che l’identità, l’autonomia finanziaria e il potere di pianificazione con gli sportelli per le utenze, resteranno compiti svolti dai singoli Comuni».
Oggi le Comunità montane interessano circa 120 mila abitanti e “pesano” per 7 milioni sul bilancio regionale. Il nuovo organismo, quindi, dovrebbe garantire maggior efficienza e minori costi, risolvendo anche la questione del personale. «Si tratta di un modello nuovo – ha proseguito Galasso –, una sorta di livello intermedio tra Comuni e Province». Il ddl, dunque, che dovrà essere approvato dal Consiglio, sarà pronto a breve per poi passare in commissione dove anche l’Udc vuole il maggior livello possibile di confronto con l’opposizione. «Di certo – ha aggiunto Sasco – sarà una proposta aperta nella quale ogni soggetto interessato dovrà essere coinvolto».
Asquini, invece, ha avanzato una proposta diversa: «È stato fatto un altro passo avanti – ha commentato –, ma spero che i Comuni possano scegliere se aderire al nuovo organismo oppure se avere in cambio le risorse a loro spettanti attraverso la comunità montana».