FRiuli: incidente in montagna, morto l’alpinista Luca Vuerich

Un grave incidente si è verificato questa mattina in Slovenia coinvolgendo la guida alpina e famoso alpinista Luca Vuerich.  Le notizie al momento sono frammentarie, ma sembra che Luca sia stato recuperato nonostante le pessime condizioni del tempo e sia ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Udine. Purtroppo nel primo pomeriggio Luca è deceduto Ulteriori   ore 14.00

L’alpinista friulano Luca Vuerich si trova ricoverato in gravi condizioni all’Ospedale di Udine dopo essere stato travolto da una valanga in una zona al confine tra Italia e Slovenia. secondo quanto riportato dall’Ansa Vuerich si era recato sul posto assieme a un compagno sloveno per effettuare la scalata di una cascata di ghiaccio. L’incidente si è verificato intorno alle ore 11.00. di venerdì per cause da accertare.

La coppia è stata travolta da una valanga che ha sfiorato l’alpinista sloveno e ha invece trascinato Vuerich in un canalone. Sul posto sono intervenute squadre del Soccorso alpino di assieme a quelle della , che hanno recuperato Vuerich, trasportandolo all’ospedale di Udine, dove i sanitari si sono riservati la prognosi.

Amico di Nives Meroi e residente a Tarvisio (Udine), Vuerich ha effettuato circa 600 salite sulle  Alpi, in tutte le stagioni, con l’apertura di circa 30 vie nuove nelle Alpi Giulie, e ha compiuto spedizioni su numerose cime nepalesi.

ore 16.00

E’ morto nel primo pomeriggio, all’ospedale di Udine, l’alpinista Luca Vuerich, 34 anni, travolto stamani da una valanga mentre stava affrontando una cascata di ghiaccio sopra Kraniska Gora, sul confine tra Friuli Venezia Giulia e Slovenia. L’alpinista, noto nel Tarvisiano, guida alpina e grande conoscitore delle vette, piu’ volte componente di spedizioni himalayane, era insieme a un collega sloveno quando e’ stato travolto dalla valanga di ghiaccio, che l’ha trascinato piu’ a valle. Le condizioni di Vuerich sono apparse subito gravissime e, dopo il recupero, e’ stato trasportato in elicottero fino a Tarvisio e da qui, con un altro elicottero, a Udine, dove e’ morto poco dopo le 15.00 a causa delle ferite riportate

3 Risposte a “FRiuli: incidente in montagna, morto l’alpinista Luca Vuerich”

  1. dal MV di oggi

    «Abbiamo perso una cara persona, Luca Vuerich per noi era più che un amico e non ci sono parole che possano dare la dimensione di questa gravissima perdita. Scusatemi ma di più non riesco a dire». Nives Meroi, è stata gentile, ma il dolore è troppo grande per lei e il marito Romano Benet che con Luca hanno condiviso tantissime esperienze di montagna. E vicino a Nives, raccolta nel suo profondo dolore per la perdita del caro Luca, la sorella di lei, Leila, cui, in un attimo ieri, la valanga ha portato via il fidanzato e tutti i bei progetti fatti assieme. Piange e non riesce ad agguiungere altro.

    Li aveva uniti la passione per la montagna, per le cose genuine. Erano stati assieme in spedizioni in Himalya, Luca con Nives e Romano a conquistare gli Ottomila e lei, Leila, ad agire da ricercatrice per l’Università di Udine, a sottoporre gli alpinisti a test e prelievi, il tutto per approfondire le reazioni del uomo nelle alte quote dove scarseggia l’ossigeno e ovviamente con l’obiettivo di migliorare le cure dell’edema polmonare.
    Leila, Nives, Romano, erano distrutti, icreduli, attoniti. E con loro tutto il mondo della montagna, tutta Tarvisio. «Il ricordo di Luca sarà indelebile in tutti noi – afferma Alessandro Di Lenardo, guida alpina e compagno di cordata dello sfortunato giovane -, sono cresciuto con lui fin da ragazzino e assieme abbiamo coltivato la passione per la montagna, a lui anche trasmessa dal padre Luciano. Ciò che ho sempre ammirato in Luca – aggiunge Di Lenardo -, è la grande serietà con cui si applicava in ogni cosa. Con lui sono stato nelle spedizione al Gasherbrum e al Lothse e per le capacità alpinistiche lo reputo senz’altro il maggior esponente, non solo del Friuli della nuova generazione».
    La morte di Luca Vuerich rappresenta una perdita incolmabile per il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico del Friuli Venezia Giulia. Sono concordi in questo, sia il presidente Graziano Brocca che il delegato regionale Alberto Cella. «Innanzitutto vorrei manifestare la mia stima e il mio apprezzamento – ha dichiarato Brocca – per il grande lavoro svolto dai volontari della stazione del Cnsas di Cave del Predil e per l’impegno messo in campo dal pilota dell’elicottero della Protezione civile regionale Emanuele Zago e dall’equipe medica dell’elisoccorso. Hanno fatto di tutto per salvare la vita al nostro collega Luca, dimostrando un grande spirito di abnegazione e di solidarietà. Purtroppo – ha aggiunto – se n’è andata una persona sensibile e speciale, un amico che lascia un grande vuoto nel nostro sodalizio. Ci stringiamo tutti attorno alla famiglia di Luca». Molto colpito dalla perdita anche il delegato Cella, che non ha mancato di evidenziare soprattutto le doti umane di Vuerich: «Luca era un ragazzo d’oro, sempre disponibile. Non ha mai fatto pesare in squadra le sue doti di alpinista, al contrario, si metteva sempre a disposizione con umiltà. Era tranquillo e non eccedeva mai, faceva il suo e lo faceva sempre al meglio».
    Giancarlo Martina
    Alessandro Cesare

  2. ciao Luca ricordo ancora nel lontano 2000 quando insieme andammo ad aprire una nuova via …
    dopo alcuni tiri ci arrendemmo ..tu dicesti che saresti riuscito a passare ma che nn avevi ancora confidenza con cliff e amenicoli vari!!!!….
    dove sei arrivato dopo!!!
    tornai a finirla nel 2003..non ha ancora un nome e non ne avrà…
    mi mancherai , ci mancherai ….
    che tu possa scalare tutte le pìù belle cime libero e spensierato
    daniele

  3. Aggiornamento del 29/10/2010

    Oltre 1200 persone hanno partecipato ieri ai funerali di Luca Vuerich, il noto alpinista tarvisiano morto il 22 gennaio dopo essere stato travolto da una valanga mentre scalava il monte Prisojnik, sopra Kranijska Gora, in Slovenia. La chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Tarvisio città non è riuscita ad accogliere i moltissimi amici venuti a dare l’ultimo saluto al trentaquattrenne alpinista.
          Tanti occhi lucidi e vera commozione nei presenti, tutti pronti a stringersi in un ideale abbraccio ai genitori di Vuerich, Luciano ed Elvira, alla sorella Elisa e alla fidanzata Leila Meroi, confortata dalla sorella Nives e dal cognato Romano Benet, protagonisti con Vuerich di tante belle imprese sulle vette himalayane.
          La funzione è stata officiata dai parroci di Tarvisio, don Claudio Bevilacqua, di Camporosso (la frazione dove Luca risiedeva), don Dionisio Mateucig, e di Resia, don Gianni Pellarini. Proprio in terra resiana – dalla quale proviene la madre – lo scalatore aveva passato tanti bei momenti durante l’infanzia.
          Non potevano mancare i colleghi guide alpine, i volontari del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico di Cave del Predil – del quale Vuerich faceva parte -, il Soccorso alpino della slovena Ratece e i tanti amici, pronti a ricordare le grandi qualità umane del giovane tarvisiano. Una persona sempre con il sorriso sulle labbra, umile e aperta al dialogo. «Ha abbracciato il Creato dall’alto delle sue cime scalate e proprio dall’alto ci guarda ora – ha detto don Dionisio durante l’omelia -. Luca ha conosciuto le difficoltà e le sofferenze degli altri ed è sempre stato pronto a dare una mano, come ha fatto con i bambini del Nepal». L’alpinista, infatti, si era distinto anche in importanti azioni di solidarietà a favore dei meno fortunati, con un impegno che ben rappresenta la sua generosità.
          Un bel messaggio è arrivato anche dallo Sci club Valcellina. Luca si era adoperato anche in questo sodalizio con l’insegnamento dello scialpinismo: «Ora che sei più in alto dei tuoi 8000 metri – ha detto durante la funzione un giovane rappresentante del club – continua a seguirci e a proteggerci». Molte anche le associazioni che hanno partecipato alle esequie, tra le quali anche l’Afds di Pasian di Prato.
          Dopo la cerimonia funebre, i partecipanti hanno potuto dare un’ultima benedizione a Luca. Anche in questa circostanza, la chiesa ha faticato ad accogliere la folla desiderosa di fare un ultimo omaggio all’alpinista scomparso e fuori dalla chiesa si è creata una lunga coda. Il corpo di Vuerich sarà ora cremato.
          La presenza di tante persone, non soltanto dal Tarvisiano, è una testimonianza tangibile di quanto Luca fosse stimato e ben voluto. Un ragazzo che ha lasciato il segno e che, ora, è più vicino a quelle vette che tanto adorava.

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